Attualità
Agropoli, anarchici imbrattano monumenti
Redazione
18 aprile 2011 07:46
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AGROPOLI. Anarchici scatenati l’altra notte nel centro urbano. Colpiti i simboli del potere economico e politico - istituzionale. Nel mirino le tre  banche e l’ufficio postale  di via Pio X, Palazzo di Città e il monumento ai caduti di Nassyria. Distrutta anche una cabina del telefono. Un vero e proprio raid compiuto probabilmente da più persone. I vandali hanno messo fuori uso i bancomat del Monte dei Paschi di Siena,  di Unicredit banca di Roma e del Banco di Napoli, e il postamat dell’ufficio centrale delle poste, sigillandoli con la colla. In tutti i casi gli autori si sono firmati con una A cerchiata, noto simbolo utilizzato dai gruppi anarchici. Su uno dei muri delle banche è stata impressa anche la frase “E’ più criminale fondare una banca che derubarla”. Questa non è l’unica frase,  simili sono apparse anche su altre mura della cittadina cilentana. In particolare, in via Quintino Sella i balordi hanno scritto la frase “Solidarietà ai compagni arrestati a Bologna”, sotto l’inconfondibile simbolo anarchico. Nel mirino anche la sede comunale, di recente sottoposta a degli interventi di ristrutturazione, “No al nucleare” è la frase firmata sempre con una A cerchiata. I vandali si sono accaniti anche contro il monumento dedicato ai caduti di Nassyria, imbrattato con la stessa vernice nera, con la quale è stato impresso l’ennesimo simbolo anarchico. Nel mirino pure una cabina telefonica, che hanno sfasciato presumibilmente per recuperare i gettoni contenuti all’interno. Sull’inquietante vicenda indagano i carabinieri della locale caserma, diretta dal capitano Raffaele Annicchiarico, che hanno effettuato gli accertamenti del caso. Non è la prima volta che ad Agropoli si registrano episodi simili. Qualche mese fa, forse le stesse persone, colorarono di rosso l’acqua della fontana di Piazza della Repubblica. Lo scorso mese di maggio comparvero scritte offensive  nei confronti di Alessandro Romani, il parà ucciso  durante un’operazione per la cattura delle persone che avevano piazzato un ordigno esplosivo lungo una strada in Afghanistan. “10, 100, 1000 Alessandro Romani” e “Più soldati morti, bastardi assassini”, recitavano le scritte, entrambe accompagnate dalla A cerchiata degli anarchici. Sempre lo scorso anno, in prossimità del centro, apparvero scritte contro i sei paracadutisti uccisi a Kabul. Durante l’estate del 2010 scritte firmate sempre con la A cerchiata, avevano imbrattato i manifesti pubblicitari dell’ultimo libro dell’editore Ernesto Apicella, dedicato alla storia di Agropoli in epoca fascista. Nello stesso anno un’altra scritta “Cucchi vive, sbirri brutti, porci e assassini” è comparsa sul muro di un’abitazione nel centro urbano di Agropoli.  Il messaggio si riferiva alla misteriosa morte in carcere di Stefano Cucchi.  Episodi che sembrerebbero riconducibili ad un gruppo di balordi, sebbene diventa sempre più concreta l’ipotesi che si sia creato uno pseudo gruppo di fanatici  anarchici.

Ovviamente, tali atti hanno suscitato molto sdegno in città. Ad intervenire nella vicenda è il sindaco, Franco Alfieri: "Si tratta di un atto davvero inqualificabile e vergognoso. Dopo che le forze dell’ordine avranno effettuati tutti i necessari accertamenti, procederemo con gli interventi di cancellazione delle scritte per quanto riguarda gli edifici di competenza comunale". Un episodio che ancora una volta solleva la necessità dell’attivazione del sistema di videosorveglianza, collocato sul territorio comunale ben quattro anni fa. Sei le telecamere mai entrate in funzione, posizionate in punti strategici della città: porto, piazza della Mercanzia, via Pio X (dove si sono verificati gli ultimi atti vandalici), piazza Vittorio Veneto, via Taverne e lungomare S. Marco. Il progetto prevedeva anche una settima telecamera mobile, da posizionare alla stazione ferroviaria. Installate tra il 2005 e il 2007, grazie a due finanziamenti regionali concessi alla passata  amministrazione, le telecamere, sono rimaste sempre inattive. Un sistema di videosorveglianza operativo, sarebbe di sicuro un ottimo rimedio contro gli atti di vandalismo, fenomeni di inquinamento ambientali, e un modo efficace di far sentire più tranquilli e protetti i cittadini.

“È un atto vile e vergognoso”. Così l’on. Edmondo Cirielli, presidente della Provincia di Salerno nonché presidente della Commissione Difesa della Camera, ha commentato la notizia delle scritte di matrice anarchica comparse sul Monumento intitolato ai Caduti di Nassirya ad Agropoli. “Chiunque – ha affermato Cirielli - oltraggi la memoria di chi ha perso la vita per servire la nostra Patria non merita di essere considerato italiano. Sono certo che le forze dell’ordine riusciranno, in breve tempo, a scoprire gli autori di un gesto così scellerato e a consegnarli alla giustizia. Devo, però, sottolineare che si tratta del secondo episodio in città nel giro di pochi mesi,  dopo quello altrettanto vile contro il capitano Romani caduto in Afghanistan. Pertanto, ritengo sia necessario innalzare il livello di guardia per un maggiore presidio del territorio. A tal proposito, presenterò un’interrogazione parlamentare”.

 

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