Attualità
Capaccio, in fiamme lido "Il Pescatore"
Redazione
18 aprile 2011 10:45
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LidoPescatoreFiamme

 

CAPACCIO. Incendio di matrice dolosa ai danni dello stabilimento balneare “Il Pescatore”, situato nella contrada marittima della Licinella, lungo la costa pestana.  Il fuoco è stato appiccato da ignoti nelle prime ore di ieri mattina. Sul posto i carabinieri e i vigili del fuoco del distaccamento di Eboli. Il titolare della struttura turistica, esclude che l’episodio sia riconducibile a una qualche forma di ritorsione nei suoi confronti. "Nei giorni scorsi non ho ricevuto nessuna minaccia o richieste particolari da nessuno. E’ stato un episodio che mi coglie di sorpresa", afferma Mariolino Manna, titolare del noto stabilimento balneare. I carabinieri hanno avviato le indagini per risalire ai responsabili dell’incendio che sembrerebbe abbia avuto origine da un fascio di canne di bambù collocate davanti al lido. Tra le piste seguite dagli inquirenti anche che possa trattarsi di un atto di vandalismo messo in atto da qualche balordo. L’epilogo magari di un improvvisato falò di un gruppo di balordi che hanno fatto bisboccia sulla spiaggia domenica sera. D’altronde non sarebbe la prima volta che si verificano fatti del genere sulla spiaggia pestana. Soprattutto durante la stagione estiva, in più occasioni, ignoti hanno appiccato degli incendi, arrecando danni alle attrezzature balneari di proprietà dei vari titolari di strutture turistiche. Improbabile che possa trattarsi di un incendio di tipo  accidentale. I primi sopralluoghi effettuati dai caschi rossi, infatti,  non avrebbero rilevato nessun segno di un possibile corto circuito, causato eventualmente  da un’anomalia dell’impianto elettrico all’interno della struttura. In questo periodo gli stabilimenti non sono ancora aperti al pubblico ma solitamente vengono effettuati i lavori di riqualificazione dopo la stagione invernale per effettuare le riparazioni causate dal maltempo e le mareggiate. Ogni anno i titolari dei lidi sono costretti a ripristinare le proprie strutture danneggiate durante la stagione invernale. L’ipotesi, sulla quale stanno lavorando i carabinieri, diretti dal capitano Raffaele Annicchiarico, è che l’incendio abbia avuto origine da un fascio di canne di bambù, collocate davanti al lido, fronte mare, che dovevano essere utilizzate per effettuare presumibilmente una palizzata. Da qui le fiamme si sono diffuse anche all’interno. L’incendio ha comunque  danneggiato soprattutto  la parte esterna dello stabilimento, il patio, il portico e tutte le strutture in legno  ed alcune cabine. Almeno una decina di migliaia di euro i danni subiti dall’imprenditore che, in vista dell’imminente stagione estiva, dovrà effettuare gli interventi di ristrutturazione, affrontando ulteriori spese. Saranno le indagini degli inquirenti ad accertare se si è trattato di un atto intimidatorio o dell’ennesimo raid vandalico compiuto nella cittadina cilentana.

Appena quattro mesi fa un altro incendio fu appiccato ai danni di quattordici unità abitative, presenti nel camping villaggio “Ulisse”. In quella occasione, furono rinvenuti sul posto diversi materiali utilizzati per innescare i roghi, risultato di una miscela di olio, benzina e gasolio. Il villaggio e camping “Ulisse”, localizzato in via Ponte di ferro, nella contrada marittima Laura, è di proprietà di una società costituita da sette componenti. Tutti i soci, sentiti dai carabinieri, dichiararono, come nel caso del lido “Il Pescatore”, di non aver ricevuto  nessuna minaccia. Secondo la ricostruzione, effettuata a seguito dei sopralluoghi, gli autori riuscirono  a penetrare nel campeggio via mare, scavalcando la recinzione collocata intorno al villaggio, situato a pochi passi dal mare. I piromani giunsero sul posto attrezzati di tutti i materiali utili alo scopo quali alcune lattine contenenti sostanze infiammabili, un bastone di legno dove collocarono un pezzo di stoffa utilizzato come miccia, fiammiferi. Nell’area fu rinvenuto anche un cappello. I vandali effettuarono all’epoca un lavoro scrupoloso. Per innescare gli incendi, utilizzarono una mistura di olio, benzina e gasolio. Stessa tecnica le varie unità abitative. In quattro villette dopo aver infranto i vetri delle finestre laterali, riversarono il miscuglio infiammabile sul pavimento, e dopodichè appiccarono  il  fuoco. Nei bungalow sfondarono la porta di ingresso e con la stessa tecnica innescarono gli incendi. All’interno delle strutture in muratura erano presenti anche delle bombole di gpl che fortunatamente, sebbene annerite dalle fiamme, non causarono una deflagrazione. Nel camping insistono complessivamente 40 bungalow in muratura, 14 dei quali sono stati distrutti dalle fiamme, causando danni molto ingenti.  

Anita Sessa

 

 

 



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