AGROPOLI. Dopo 8 anni, s'interrompe la caratteristica e tradizionale kermesse “ Folkinfest - Festival internazionale del folklore”, che si tiene il mese di giugno. Non ci sono le risorse per riuscire ad organizzare quello che era diventato un evento, che attirava centinaia e centinaia di persone, che raggiungevano la città di Agropoli,  per ammirare le colorate e dinamiche esibizioni dei gruppi folk, provenienti da tutto il mondo. Un’iniziativa culturale promossa e organizzata dall’associazione “Pegasus”, presieduta da Mauro Gervasio, che nel corso degli anni ha acquistato sempre più spessore, tanto da suscitare l’interesse anche delle Ferrovia dello stato, che ha contattato l’associazione per inserire l’evento nell’agenda della Freccia di maggio. Un evento che ha ottenuto anche un riconoscimento dell’Osservatorio parlamentare europeo e del Consiglio d’Europa. Venticinquemila euro la somma necessaria per mettere su la manifestazione. "Quest’anno – spiega il presidente Gervasio – non sarà possibile dar vita alla nona edizione per una serie di motivi che portano alla luce una sostanziale e paralizzante miopia politica. La politica a più livelli ha di fatto affossato la manifestazione, non riconoscendole il ruolo culturale e turistico. Un valore al contrario riconosciuto a vecchi schemi ormai superati con il cantante pagato decine di migliaia di euro che non porta nessun riscontro economico, e non è utile nemmeno per l’immagine del paese. Un gruppo folk con la sua stessa presenza fa turismo". Ad aggravare la situazione non è solo la poca collaborazione finanziaria degli enti, ma anche da parte degli sponsor che preferiscono sostenere altri eventi. "Nello stesso periodo dell’anno, nel nostro comune si frappongono – evidenzia Gervasio – manifestazioni tutt’altro che efficaci nel proporre turismo ma che hanno contribuito in modo determinante a tagliare le sponsorizzazioni dei privati al Festival del folklore, grazie alle quali, l’associazione riusciva in qualche modo ad andare avanti con un minimo di base economica".  Le somme versate dal Comune di Agropoli, di circa 3.500 euro, non sono sufficienti per la realizzazione della manifestazione. L’associazione si è rivolta alla Provincia e alla Regione, ma la richiesta non ha avuto un adeguato accoglimento da parte degli enti. Per questa motivazione Gervasio lancia un appello alle istituzioni per la sopravvivenza di una kermesse di alto tenore culturale internazionale. "La sfida alla quale siamo chiamati tutti – conclude Gervasio – riguarda questa lungimiranza dello sguardo, al di là di interessi di bottega che purtroppo frenano l’autentico sviluppo di qualsiasi realtà sociale. Anche la nostra".