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Paestum, Area 220: a rischio chiusura 150 attività ed esercizi pubblici. Indaga Procura di Salerno
Redazione
03 giugno 2011 07:33
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paestumdallalto

 

 

CAPACCIO. Centocinquanta attività commerciali e pubblici esercizi a rischio chiusura per mancanza dei certificati di collaudo e agibilità nel comune di Capaccio Paestum. È partita in questi giorni, su disposizione della Procura di Salerno, l’indagine sulla regolarità delle strutture site nell'area sottoposta ai vincoli della legge 220/57. Gli accertamenti, su delega dei sostituti procuratori Valenti e Polito, è condotta dalla polizia locale, diretta dal capitano Antonio Rinaldi. Gli accertamenti si muovono su due diversi fronti: la verifica del possesso del certificato di agibilità ed il relativo collaudo delle strutture. Nel primo caso, qualora venisse riscontrata l’assenza dell'agibilità, scatterà una sanzione amministrativa per l’assenza dei necessari requisiti igienico-sanitari e urbanistici. Nel secondo caso, allorché venisse accertato il non possesso del certificato di collaudo da parte dei proprietari, la Procura può decidere di procedere con la chiusura dell’attività commerciale o dell’esercizio pubblico. Questo tipo di attestazione, infatti, è indispensabile in quanto certifica la sussistenza dei requisiti antisismici e strutturali. L'indagine della procura salernitana ha messo in apprensione decine di operatori: sembrerebbe, infatti, che la maggior parte delle attività commerciali ed esercizi pubblici non siano in possesso del certificato di collaudo strutturale. Ipotesi che, chiaramente, va suffragata con l’esito degli accertamenti in corso effettuati dalla polizia locale. Per gli irregolari il rischio reale è che la Procura decida di procedere con la chiusura o sospensione dell’attività fino a quando i titolari non regolarizzano le proprie strutture. Nell’area sottoposta a vincolo archeologico, comprendente anche le contrade di Torre di Mare, Linora, Licinella, Santa Venere e Paestum, insistono soprattutto complessi alberghieri, ristoranti, bar, residence e villaggi turistici. Qualche titolare delle attività nel corso dei controlli ha presentato vecchi certificati di staticità, le cosiddette "licenze d’uso", che, nel passato, venivano rilasciate dagli enti comunali. Presunte irregolarità sulle quali dovrà esprimersi la magistratura dopo aver acquisito la documentazione prodotta nel corso dei controlli effettuati dalla polizia locale. Un’altra problematica sulla quale è concentrata l’attenzione degli inquirenti è la presenza, nell’area sottoposta a vincolo archeologico, di manufatti abusivi. Dall’ultimo censimento, dal 2007 ad oggi, sono ben seicento le strutture, soprattutto abitazioni civili, risultate abusive e costruite in violazione alle norme urbanistiche.



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