Attualità
Foce Sele, ruderi sulla spiaggia mai demoliti
Redazione
06 giugno 2011 08:04
Eye
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CAPACCIO. Ruderi di abitazioni fatiscenti sulla spiaggia, in parte crollate, che minano la pubblica incolumità; oltre una cinquantina di ordinanze di abbattimento non eseguite per occupazione abusiva di suolo demaniale. È la fotografia del villaggio "Merola", un complesso residenziale realizzato lungo il tratto di litorale in località Foce Sele–Varolato, fortemente danneggiato dal fenomeno dell’erosione costiera. Nel corso degli anni, infatti, l’arenile si è assottigliato sempre di più, diminuendo la distanza tra le strutture (nella foto) ed il mare. Le continue mareggiate, soprattutto per gli immobili più esposti, hanno causato nel corso del tempo il crollo degli stessi, alcuni dei quali quasi completamente distrutti. Su oltre una cinquantina di villette, sono almeno una decina quelle che andrebbero abbattute in forte stato di degrado a tutela della pubblica sicurezza. Al di là dell’immagine fortemente compromessa dalla presenza di questi ruderi, si tratta di strutture soggette a periodici crolli che, soprattutto durante l’estate, potrebbero creare non pochi disagi compromettendo la sicurezza dei bagnanti, che affollano questo tratto di litorale. Il villaggio Merola, circa tre anni fa, è stato oggetto di un'indagine effettuata dal personale della Forestale di Foce Sele, diretta dal comandante Marta Santoro, su disposizione del sostituto procuratore della procura di Salerno, Angelo Frattini. Le indagini hanno consentito di accertare che le villette erano state costruite illegalmente su pubblico demanio. E, nonostante i proprietari si appellassero all’erosione che avrebbe causato l’avvicinamento delle abitazioni all’arenile, le abitazioni sono state ritenute illegali in quanto occupavano abusivamente il demanio. All’epoca, furono notificate una serie di denunce e successivamente il Comune emise le ordinanze di abbattimento. Di fatto, i proprietari non hanno ottemperato alle ordinanze sia quelle per la sicurezza, emesse per le abitazioni pericolanti (circa una decina), sia quelle relative all’occupazione abusiva di demanio pubblico. Per alcuni dei procedimenti penali avviati, sono in corso le udienze, per altri c’è stato il rinvio a giudizio, e qualcuno dei proprietari è stato già condannato con sentenze che vanno da 1 a 3 mesi di detenzione pena sospesa. Alcuni degli immobili probabilmente anche quest’anno saranno utilizzati per le vacanze estive nonostante i provvedimenti di abbattimento.



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