Una situazione economica critica, che peggiora di giorno in giorno. L’Asl Salerno continua a produrre debiti su debiti, il disavanzo aumenta. Fino al 31 dicembre scorso la cifra toccava un miliardo e settecento milioni di euro. Nonostante il cambio di denominazione, da unità ad azienda sanitaria locale, e l’accorpamento delle Asl, con la chiusura dell’Asl Salerno 3 l’unica che presentava un bilancio in attivo. Le cifre sui debiti pregressi sono inserite in una relazione interna, effettuata dal commissario straordinario di Via Nizza, Maurizio Bortoletti. Allarmante, per i suoi contenuti, anche tornando indietro negli anni, proprio al momento dell’unificazione delle vecchie Usl. Nonostante la dismissione di ben due unità sanitarie locali, continuano a persistere, scrive Bortoletti, 117 posizioni dirigenziali con personale localizzato sia a Nocera Inferiore che a Vallo della Lucania e che continuano a svolgere il proprio compito come se esistessero ancora le vecchie realtà. La situazione debitoria è quindi figlia per Bortoletti di una serie di aggregazioni amministrative. Intanto, si continua a ragionare e procedere sul piano di rientro del debito della sanità campana, e sull’ipotesi di accorpamento dei quattro presidi della Valle del Sele. Eboli, Battipaglia, Roccadaspide ed Oliveto Citra dovranno confluire nell’ospedale unico del Sele.