"Nella cittadina dei templi è prevista troppa cementificazione". A sostenerlo sono i tecnici della Lipa (Associazione liberi professionisti associati) di Capaccio. Una denuncia, di cui si è fatto portavoce Domenico Scilipoti, segretario nazionale del Movimento di responsabilità, attraverso un’interrogazione parlamentare, al ministro per i Beni e le Attività Culturali. Scilipoti, recentemente a Paestum, ha fatto proprie le contestazioni dei tecnici della Lipa. Soddisfazione di Vincenzo Mallamaci, coordinatore del Mrn: "Esprimo il mio plauso per i risultati ottenuti con l’interpellanza a risposta scritta presentata al ministro Galan".

Sotto accusa gli interventi programmati dal Comune con la finanza di progetto ed il Piano casa. I tecnici della Lipa hanno rilevato incongruenze e sollevato dubbi sia sulle procedure amministrative seguite, sia sulle questioni puramente tecniche di progetto. "Interventi – afferma Carlo Guida, presidente della Lipa - che andrebbero notevolmente ad incidere sull’equilibrio precario di un tessuto urbano per la mancanza di standard ed aree libere. In particolare la questione riguarda il concetto di area degradata e l’utilizzo di una superficie destinata a verde, scuole, parcheggio, compresa nel piano di edilizia economica e popolare, a Capaccio scalo, già insediata, che andrebbe a sopportare la realizzazione di un minimo di 6 nuove palazzine. Ancora cemento che si aggiungerebbe ai 48 appartamenti privati previsti a compensazione della costruzione della biblioteca comunale". Contestazioni anche per il progetto di finanza previsto a Capaccio capoluogo. "Non meno grave risulta l’intervento previsto nello storico uliveto di Capaccio – conclude Guida - che andrebbe a scomparire per consentire la realizzazione di 48 villette a compensazione di un’eventuale struttura in cemento pubblica, un parcheggio, con una nuova colata di cemento in un area di grande pregio ambientale".