Attualità
Omicidio Vassallo. Intreccio sull'asse Roma-Pollica? Procuratore Roberti: 'Solo illazioni'
Alfonso Stile
26 giugno 2011 08:55
Eye
  1979

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POLLICA. Intreccio sull’asse Roma-Cilento per l’omicidio di Angelo Vassallo? Un interrogativo inquietante rilanciato dal quotidiano “Il Messaggero” e finito sotto la lente d’ingrandimento nelle indagini del procuratore aggiunto della Dda romana, Giancarlo Capaldo, dopo l’arresto nella capitale della 43enne Ausonia Pisani, figlia del generale dei carabinieri in pensione Domenico Pisani, originario di Pollica, accusata di duplice omicidio in qualità di presunta componente del commando che, a fine maggio scorso, uccise due uomini ferendone altrettanti in una sorta di regolamento di conti a Cecchina, come sostenuto dagli inquirenti, per la spartizione del mercato locale della droga. Un sospetto ‘inquietante’, appunto, poiché risulta difficile comprendere perché Ausonia Pisani, agente di polizia municipale apostrofata da molti come “vigilessa-sceriffa”, con una sorella questore e un padre generale dell’Arma, possa essere arrivata ad uccidere o a partecipare ad un raid punitivo finito in un duplice assassinio.  Non solo: la famiglia Pisani è originaria di Cannicchio, frazione di Pollica, dove il generale Domenico Pisani, tra i fondatori del Ros e poi capo di stato maggiore dell’Arma, è molto conosciuto e rispettato. Ma insistenti voci di paese, che avrebbero trovato riscontro negli interrogatori di diversi testimoni, hanno sempre descritto come pessimi ed insanabili i rapporti tra lo stesso Pisani e il sindaco pescatore: oggetto della disputa, la costruzione di uno stabilimento balneare ad Acciaroli da parte della figlia Ausonia insieme a due imprenditori, cui Vassallo avrebbe negato diversi permessi edilizi poiché insospettito dalla presunta non positiva reputazione di entrambi i faccendieri. Il nesso sull’asse Roma-Pollica, dunque, è la rima con criminalità organizzata, droga e cemento selvaggio dei tre efferati omicidi. Ma mentre Ausonia Pisani resta rinchiusa nel carcere di Rebibbia insieme al compagno Sante Fragalà, esponente di un clan laziale legato alle cosche catanesi, il procuratore capo di Salerno, Franco Roberti, smentisce categoricamente legami e punti di contatto tra i brutali assassinii: “Allo stato, non vi è alcun collegamento tra l’omicidio Vassallo e la vicenda romana. Si tratta solo di illazioni, non vi sono persone indagate al riguardo”. Non è escluso, però, che venga fissato un incontro 'interno', nei prossimi giorni, tra i titolari delle rispettive inchieste per non tralasciare nulla, alla luce di quanto affermato e dichiarato più volte dal fratello di Angelo Vassallo, Claudio, all'indomani del delitto: ''Mio fratello prima di essere ucciso mi disse che dei personaggi delle forze dell'ordine erano in combutta con personaggi poco raccomandabili''. Intanto, le indagini relative all’agguato che costò la vita al primo cittadino di Pollica avrebbero subito un’accelerazione nelle ultime settimane con diversi interrogatori di testimoni e persone informate sui fatti, che avrebbero portato al restringimento della cerchia dei presunti killer di Vassallo a sole sei persone, presumibilmente coinvolte a diverso titolo nel giro dello spaccio degli stupefacenti. Tutto questo mentre Pollica ed Acciaroli pullulano già di turisti, segno tangibile di quale eredità abbia lasciato, alla sua amata terra cilentana, il compianto sindaco pescatore.



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