AGROPOLI. Doveva essere un confronto d’onore, faccia a faccia, per una donna contesa, ma l’incontro tra i due rivali in amore si è trasformato in tragedia. Vittima il 20enne Marco Borrelli (nel riquadro) di Agropoli, il cui cadavere è stato rinvenuto, nel primo pomeriggio di ieri, in una pozza di sangue sotto un ponticello nei pressi del parco ‘Le Ginestre’: ad ucciderlo, con una coltellata alla gola, il 25enne Mrabet Nezar, di origine tunisina. Passionale il movente dell’omicidio: Borrelli, infatti, aveva da poco allacciato una relazione sentimentale con l’ex compagna dell’extracomunitario, che avrebbe agito dunque per vendetta e, probabilmente, con premeditazione, visto che con sé aveva il coltello a serramanico usato per ammazzarlo, rinvenuto a pochi passi dal corpo della vittima, che giaceva nella vegetazione, semicoperto da rifiuti e cespugli. A scoprirlo un residente della zona, che passeggiava in quel tratto con il suo cane. L’allarme è scattato immediatamente, anche perché il giovane risultava scomparso da ieri sera, quando un messaggio inviato ai genitori col cellulare li aveva messi in ansia per le sue sorti. Secondo molti testimoni, infatti, Mrabet Nezar da tempo minacciava di morte Borrelli (clicca qui). Arrestato dopo poche ore dai carabinieri della Compagnia di Agropoli, l’omicida ha confessato il delitto, ammettendo di aver sgozzato il rivale in amore al culmine di una lite per motivi passionali. Interrogato dal procuratore capo di Vallo della Lucania, Paolo Itri, dopo aver tentato di sviare le indagini fornendo più versioni dell’accaduto, ha ammesso le proprie responsabilità assistito dal proprio legale, l’avv. Antonio Mondelli, che persegue ora la linea difensiva dell’omicidio d’impeto. Il 25enne è stato così tratto in arresto, con l’accusa di omicidio volontario premeditato, e tradotto in carcere a Vallo della Lucania. A casa sua, nel corso di una perquisizione domiciliare, è stata rinvenuta anche una maglia sporca di sangue, quello di Marco Borrelli.