AGROPOLI. Accusa un malore improvviso e s’accascia a terra, al porto, ma nessuno lo aiuta. E quando la sorella lo porta al pronto soccorso, trova bagni sudici e nessun distributore d’acqua, in sala d’attesa, nonostante il caldo afoso.
Questo, in sintesi, il contenuto della lettera-sfogo inviata, alla nostra redazione, da una giovane ragazza madre di Agropoli che, ieri pomeriggio, ha vissuto un vero e proprio incubo, chiedendo di non pubblicare il suo nome ma dichiarandosi pronta a raccontare tutto, di persona, al sindaco ed eventualmente alle autorità competenti.
“Mio fratello si è sentito male giù al porto intorno alle ore 15:00 di ieri pomeriggio – scrive la donna – si è accasciato al suolo ed è rimasto lì da solo, abbandonato, senza che nessuno s’avvicinasse per aiutarlo o per chiamare il 118. Ha 37 anni e lo conoscono tutti lì: per un abbassamento di pressione ha perso conoscenza ed è svenuto, rimanendo sull’asfalto diversi minuti. Qualcuno lo ha riconosciuto e mi ha chiamato al cellulare per segnalarmi l’accaduto: mi sono subito messa in auto, con mia figlia di 4 anni e mia madre, e ci siamo precipitate al porto, dove ho dovuto anche litigare con una vigilessa, che non voleva spostare la transenna nonostante le avessi segnalato l’emergenza e non si è degnata nemmeno di accompagnarmi per capire cosa fosse successo”.
“Quando sono arrivata sul posto mio fratello era privo di sensi, con la faccia bianca come una carta – aggiunge - ho litigato con alcune persone che hanno lì delle bancarelle, rimproverando loro di non aver fatto nulla e che potevano almeno aiutarci, beccandomi invece delle offese. Io e mia madre abbiamo cercato di farlo riprendere un po’, caricandolo in macchina e portandolo al pronto soccorso: qui i medici sono stati molti gentili, ma a parte loro ho visto cose assurde. Ad un certo punto, mia figlia doveva andare in bagno, e quando ho aperto la porta del wc, mi è venuto il voltastomaco: il water era tutto sporco e intasato di carta igienica, il pavimento sudicio di pipì con una puzza insopportabile… Nel far notare la cosa ad una dottoressa, mi ha detto queste parole allargando le braccia: “Signora la porti fuori nell’erba, è meglio”. Le volevo comprare una bottiglietta d’acqua per rinfrescarla un po’, ma in sala d’attesa niente, nemmeno un distributore automatico, niente di niente. Ho dovuto riprendere la macchina ed andare in un bar in Via Pio X per comprarla".
"E questa sarebbe Agropoli città del turismo? Ma dove viviamo? - conclude la donna - nessuna solidarietà o aiuto per un ragazzo che si sente male al porto, dove passano decine di persone, e in ospedale i bagni sono zozzi che ti viene lo schifo e dobbiamo urinare nell’erba? Ma in che paese viviamo? Ho tutti i referti e sono pronta a raccontare tutto ai carabinieri e al sindaco se necessario, perché mi sono vergognata di essere agropolese”.