CAPACCIO PAESTUM. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la seguente lettera aperta all'ing. Rosario Pingaro, presidente della Bcc Capaccio Paestum, inviata alla nostra redazione dal dott. Gaetano Fasolino, già parlamentre della XIV e XV Legislatura.

"Caro Presidente, corrono voci di una prossima fusione tra le banche di credito cooperativo di Capaccio Paestum e dei Comuni Cilentani. Corrono anche voci (mi auguro saranno smentite) secondo cui la Banca dei Comuni Cilentani avrebbe registrato perdite annue che sfiorano i 5 milioni di euro! La BCC di Capaccio Paestum, invece, pur chiudendo ancora il bilancio in passivo appare, merce’ la sua e l’azione del Consiglio, in lodevole recupero. La fusione, secondo molti esperti, non solo non salverebbe la Banca dei Comuni Cilentani, ma porterebbe al fallimento anche quella di Capaccio Paestum, con incalcolabili negative ripercussioni sull’economia del nostro territorio. La prego, pertanto, prima di convocare l’Assemblea dei soci per la decisione finale, di discuterne a fondo in Consiglio e, semmai, di interpellare esperti di sicuro valore “esterni” al management dei due istituti. Nessuno dimentica che la Bcc di Capaccio Paestum ha annoverato tra i suoi presidenti suo nonno, che ha contribuito con il rigore e l’integrità morale più volte dimostrati, a renderla un fondamentale sostegno per la nostra economia. Chiudo con un consiglio: non si fidi né del Governo nazionale né della Banca d’Italia. I depositi delle banche locali, specie meridionali, rappresentano un ghiotto bottino per salvare dal disastro il traballante sistema bancario italiano. Cercando di soccorrere la Banca dei Comuni cilentani, la BCC di Capaccio Paestum finirebbe con l’annegare essa pure, per poi essere divorati insieme da chi sta già da tempo pregustando il banchetto. La BCC dei Comuni Cilentani risani i suoi conti e poi, eventualmente, se ne potrà riparlare".