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REPLICA A FASOLINO
REPLICA A FASOLINO
Bcc Comuni Cilentani: "Siamo banca solida con 23 mln di eccedenza di patrimonio, eventuale fusione è scelta strategica non di necessità"
Redazione
04 agosto 2017 17:44
Eye
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AGROPOLI. Possibile fusione tra Bcc Comuni Cilentani e Bcc Capaccio Paestum. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la seguente replica al dott. Gaetano Fasolino, già senatore della Repubblica, inviata, alla nostra redazione, dal direttore generale della Bcc Comuni Cilentani, dott. Salvatore Angione:

Con riferimento alla lettera aperta inviata alla redazione di StileTV da parte del dott. Gaetano Fasolino e relativa all'eventuale fusione tra la BCC dei Comuni Cilentani e la BCC di Capaccio, la Governance della Comuni Cilentani ritiene doveroso, nei confronti dei propri soci e clienti, fare chiarezza su alcuni importanti elementi ivi riportati. Il dott. Fasolino, nel richiamare le voci circa l'ipotetica citata fusione, si sofferma su alcune valutazioni del quadro tecnico aziendale della BCC dei Comuni Cilentani caratterizzate da assolute infondatezze che andiamo di seguito a declinare.
Oggi le Banche sono obbligate a produrre idonea "Informativa al Pubblico", secondo le regole dettate dalla normativa Basilea 3, attraverso la quale esse forniscono informazioni riguardanti la propria adeguatezza patrimoniale e la propria esposizione ai rischi. Tale report è reperibile sul sito della BCC per cui la situazione tecnica della Comuni Cilentani è facilmente riscontrabile nel documento pubblicato in ossequio alle prescrizioni normative.
Vi è da precisare innanzitutto che l'opzione strategica straordinaria che riguarda un'eventuale aggregazione con la BCC di Capaccio Paestum non è una necessità potendo la BCC dei Comuni Cilentani proseguire in piena autonomia il proprio processo di crescita e sviluppo in condizioni di stabilità. Tuttavia, la riforma del Credito Cooperativo nonché l'evoluzione del framework regolamentare stanno agevolando percorsi aggregativi tra le BCC ed anche la Comuni Cilentani valuterà con attenzione l'opportunità di un processo di fusione con altre Consorelle al fine di rafforzare ulteriormente la presenza del Credito Cooperativo nel territorio di riferimento.
La valutazione circa la stabilità di un istituto bancario è un esercizio molto complesso e riguarda una serie di profili gestionali: il più importante è rappresentato dal grado di patrimonializzazione della banca. Al 31 dicembre 2016, la BCC dei Comuni Cilentani presenta un CET1 (l'indicatore principale) pari al 18,24%, notevolmente superiore rispetto al 4,50% previsto dai requisiti regolamentari e capace di garantire anche i buffer aggiuntivi di capitale richiesti dallo SREP e/o da scenari di stress; l'eccedenza patrimoniale (il patrimonio che residua dopo aver accantonato il capitale necessario richiesto dalla normativa per far fronte alle diverse tipologie di rischio assunte dalla BCC dei Comuni Cilentani) è pari a circa 23 milioni di euro e, dopo le prove di stress, supera comunque i 20 milioni di euro.
Il profilo di rischiosità della Banca presenta un trend in deciso miglioramento: i crediti deteriorati netti sono diminuiti nel corso dell'ultimo esercizio di oltre 10 milioni di euro, in netta controtendenza rispetto al benchmark di riferimento. Anche l'analisi prospettica evidenzia elementi positivi potendo beneficiare di una ripresa del profilo reddituale grazie al processo di revisione ed innovazione del modello di business intrapreso da oltre due anni dalla Comuni Cilentani.
Quanto al ruolo di "soccorritrice", preme sottolineare che nel panorama regionale tale ruolo è tipico della Comuni Cilentani che, nel 2013, ha acquisito le attività e passività della ex BCC di Altavilla Silentina e Calabritto, in liquidazione coatta amministrativa, preservando così il credito cooperativo e i risparmi di quel territorio.
In sintesi, dal quadro tecnico aziendale della Comuni Cilentani non si evidenzia la necessità di essere soccorsa così come rappresentato dal dott. Fasolino; anzi, al contrario, emergono utili spunti per proseguire nell'azione di potenziamento già avviata in alcuni ambiti gestionali, relegando così l'opzione strategica di aggregazione con altre Consorelle tra le alternative importanti ma non necessariamente da percorrere.
Ma il messaggio più importante da sottolineare in questa sede è: con la Riforma del Credito Cooperativo tutto il sistema delle BCC è stato messo in sicurezza (se ce ne fosse stato bisogno). Quindi, per rasserenare il dott. Fasolino, indipendentemente da un’eventuale fusione, sia la BCC dei Comuni Cilentani che la BCC di Capaccio Paestum fanno parte di un grande Gruppo Bancario Cooperativo solido, stabile e di grande prospettiva.



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