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IN AULA IL 26 OTTOBRE
IN AULA IL 26 OTTOBRE
Agropoli, omicidio Borrelli: abbreviato per Mrabet Nezar, rischio ergastolo per la recidiva
Redazione
20 ottobre 2017 09:29
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AGROPOLI. Comparirà in aula il 26 ottobre prossimo, davanti ai giudici della Corte d’Assise di Salerno, il 25enne di origine tunisina Mrabet Nezar (nella foto a sinistra), reo confesso dell’omicidio di Marco Borrelli (nella foto a destra), 20enne di Agropoli sgozzato con una coltellata e abbandonato sotto un ponticello della SP430 nei pressi del parco ‘Le Ginestre’, dove il cadavere del giovane fu rinvenuto il 6 aprile scorso. Omicidio volontario premeditato con l’aggravante della recidiva: questa l’accusa mossa dal pm nei confronti di Nezar, a cui carico ci sono già dei precedenti inerenti accuse di sequestro di persona e un tentativo di estorsione.
Il 25enne, attualmente rinchiuso nel carcere di Bellizzi Irpino, nonostante la scelta del rito alternativo rischia lo stesso la condanna all’ergastolo, dal momento che l’aggravante della recidiva prevede l’aumento di pena.
A costituirsi parte civile nel processo i familiari della vittima, assistiti dagli avvocati Franco e Damiano Cardiello. Passionale il movente dell’omicidio: Borrelli, infatti, aveva da poco allacciato una relazione sentimentale con l’ex compagna del tunisino, che avrebbe agito dunque per vendetta. A scoprire il corpo senza vita del giovane, che giaceva nella vegetazione, fu un residente della zona, che passeggiava in quel tratto con il suo cane. L’allarme scattò immediatamente, anche perché il 20enne risultava scomparso dalla sera prima, quando un messaggio inviato ai genitori col cellulare li aveva messi in ansia per le sue sorti. I carabinieri della Compagnia di Agropoli, diretti dal cap. Francesco Manna, incastrarono ed arrestarono Nezar dopo poche ore, dopo che l’omicida aver tentato di sviare le indagini fornendo più versioni dell’accaduto: poi il crollo davanti alle bugie e la confessione, assistito dal proprio legale l’avv. Antonio Mondelli, con la successiva ricostruzione dell’omicidio davanti al pm, versione poi confermata anche davanti al gip.



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