Attualità
Anniversario omicidio Vassallo, gli eventi organizzati dalla Fondazione 'Sindaco pescatore'
Redazione
01 settembre 2011 12:41
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  1976

vassallo

 

POLLICA. Nell’anniversario della tragica morte di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, ucciso il 5 settembre 2010, la Fondazione a lui dedicata organizza una serie di incontri dal 3 al 6 settembre per tenere vivo il ricordo di un uomo che ha reso il suo Comune un esempio di eccellenza in Italia, donando un grande esempio di coraggio e giustizia. Primo cittadino di Pollica per 15 anni, Vassallo, soprannominato il “sindaco pescatore”, ha portato avanti i suoi tre mandati nell’interesse dei 2.500 abitanti del Comune campano e delle frazioni vicine, non piegandosi a nessun compromesso e difendendo la sua terra dalla cementificazione e da ogni forma di illegalità: un modello di sviluppo sostenibile del territorio che in pochi anni ha trasformato Pollica in un Comune virtuoso. Il 3 settembre alle ore 20.30 presso il Porto di Acciaroli verrà presentato il film documentario “Al di là del mare” diretto da Luca Pagliari, un lavoro che nasce dall'esigenza di narrare un Angelo Vassallo intimo: la sua opera intellettuale, le tracce che sono rimaste nella sua gente, il ricordo di un uomo che non può essere dimenticato. “In questo film – spiega Pagliari - parlano gli umili, quelli che con Angelo hanno condiviso lotte, che lo hanno sopportato e supportato nei momenti in cui aveva un sogno da inseguire che puntualmente riusciva poi a realizzare". Il film gode del patrocinio del Ministero dell'Ambiente. Il 5 settembre invece ad Acciaroli alle ore 18:30 verrà presentato “Il sindaco pescatore”, il libro scritto a quattro mani dal fratello di Angelo Vassallo, Dario - presidente della Fondazione e Nello Governato. Il testo, edito da Mondadori, racconta le due anime di Vassallo sindaco e uomo e mira a divulgare un messaggio forte a livello nazionale ma anche fuori dei confini del nostro Paese. “Vorrei che per i primi lettori fossero gli 8.000 sindaci italiani – dichiara Dario Vassallo - Perché nel nostro Paese ci si renda conto che gli amministratori possono davvero cambiare le cose, partendo dal rispetto della legge e dalla tutela dell’immenso patrimonio storico culturale e ambientale in nostro possesso. Queste storie meritano di essere raccontate, di mio fratello e delle sua politica si è parlato solo dopo la morte, perché in vita era per molti un personaggio scomodo. L’obiettivo della nostra Fondazione oggi è lavorare attivamente per continuare l’opera iniziata da Angelo e raccontare il più possibile la sua storia: perché possa diventare un modello per il Paese".



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