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DELIBERA CONTESTATA
DELIBERA CONTESTATA
Spandimento nitrati: Confagricoltura ricorre al Tar contro la Regione Campania
Comunicato Stampa
09 febbraio 2018 12:31
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NAPOLI. In data odierna, Confagricoltura Campania ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro la delibera di giunta regionale della Campania n.762 del 5 dicembre 2017 (pubblicata sul Burc n. 89 dell’11 dicembre 2017) che ha ampliato le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola e ne ha imposto il limite di utilizzo a 170 kg. per ettaro per anno su oltre 316mila ettari di superficie, pari al 23,15% dell’intero territorio regionale. L’individuazione improvvisa di aree vulnerabili così vaste, secondo Confagricoltura Campania, potrebbe determinare uno stato di profonda crisi dell’agricoltura e soprattutto della zootecnia. Perché gli allevatori, per rispettare detto limite, in mancanza di nuova terra dove spandere liquame o letame animale, dovrebbero dimezzare le mandrie, con grande danno proprio e per le importanti produzioni lattiero casearie dalla regione: Mozzarella di bufala Campana Dop e latte vaccino fresco “alta qualità”.

Nel tavolo convocato lo scorso 5 febbraio in assessorato regionale agricoltura era stato promesso alle organizzazioni agricole un atto di differimento dei termini di entrata in vigore del provvedimento, per dare tempo alle aziende agricole e zootecniche di adeguarvisi senza perdite e senza incorrere in pesanti sanzioni amministrative. Ma allo stato Confagricoltura Campania registra che Regione Campania non ha ancora preso una decisione definita sull’entità del rinvio.

Confagricoltura Campania inoltre, responsabilmente aveva proposto lo scorso 1° febbraio 2018 all’Assessorato all’agricoltura della Regione Campania un piano di emergenza in 4 punti – che prevede maggiori premialità sul Piano di sviluppo rurale 2014-2020 alle aziende allevatoriali con la dichiarazione di stato crisi, possibilità di finanziare impianti biogas con la misura 4 del Psr, il varo di Centri territoriali di smistamento deiezioni animali e la valutazione tecnica di impianti avanzati di denitrificazione per il liquame animale. Il tutto allo scopo di evitare il collasso della zootecnia da latte delle pianure costiere e dell’industria lattiero casearia connessa, che potrebbe determinarsi con una entrata in vigore non governata della nuova delimitazione delle aree vulnerabili ai nitrati di origine agricola.

“Dal 5 febbraio siamo ancora in attesa di conoscere una data certa alla quale la Giunta regionale voglia ancorare il differimento dei termini di entrata in vigore della delibera: in mancanza di questo riferimento temporale ci vediamo costretti oggi, ultimo giorno utile, a presentare ricorso al Tar – afferma Rosario Rago, presidente di Confagricoltura Campania, che aggiunge – chiediamo la sospensiva del provvedimento, al fine di tutelare gli interessi legittimi dell’organizzazione e degli allevatori e coltivatori associati, che sono stati comunque palesemente violati per la mancata consultazione per tempo della controparte agricola, senza contare i numerosi errori di redazione della delibera che stanno affiorando dal lavoro dei nostri esperti e che verranno eccepiti nella discussione di merito”.

La delibera di giunta regionale della Campania n. 762 del 5 dicembre 2017, ha ridefinito le zone da proteggere da concimazioni azotate in eccesso, in ossequio alla Direttiva 91/676/Cee, finalizzata ad evitare la contaminazione delle acque dolci superficiali e sotterranee, in vista di un loro possibile consumo umano, secondo il principio di precauzione.

I territori più coinvolti sono i seguenti e riguardano tutte le 5 Province della Regione Campania per un totale di 311 Comuni (vedi foto).



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