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NOTA DEL PRESIDENTE
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Capaccio, filtri in mare, Codacons: “Società che gestisce depuratore dovrà risarcire danni all’ambiente”
Alfonso Stile
25 marzo 2018 13:18
Eye
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CAPACCIO PAESTUM. Dischetti di plastica nel Tirreno: il Codacons punta il dito contro il Comune di Capaccio Paestum dopo l’indagine della Guardia Costiera che ha portato al sequestro dell’impianto di Varolato, dal quale si sono riversati, in mare, centinaia di migliaia di filtri Carrier utilizzati nel ciclo della depurazione delle acque reflue, a causa del cedimento strutturale di una delle vasche. Il presidente e fondatore del Codacons, l’avvocato salernitano Carlo Rienzi (nella foto), richiama infatti alle proprie responsabilità la società che gestisce il depuratore per conto dell’ente civico.
“La società che gestisce l’impianto di depurazione collocato in prossimità della foce del Sele dovrà rispondere dei danni arrecati all’ambiente - si legge in un comunicato stampa diramato dal Codacons - nei giorni scorsi, con un esposto alle Procure di Napoli, Salerno, Latina, Roma, Civitavecchia e Grosseto, avevamo chiesto di aprire indagini sul territorio alla luce dell’ipotesi di disastro ambientale - spiega il presidente Carlo Rienzi - ora che è stata accertata l’origine dei dischetti, la magistratura dovrà indagare la società responsabile dell’impianto ubicato nella foce del Sele alla luce delle responsabilità legate al grave incidente, e gli operatori turistici e i soggetti danneggiati potranno costituirsi parte civile in un eventuale procedimento penale”.
“La stessa azienda dovrà farsi carico delle spese di bonifica e depurazione delle coste invase dai filtri in plastica e risarcire i danni provocati alla flora, alla fauna e all’ambiente delle aree coinvolte”, conclude Rienzi. Intanto, entro la prossima settimana, sulla scrivania del sostituto procuratore Marinella Guglielmotti della Procura della Repubblica di Salerno, finirà la perizia tecnica del CTU redatta da un esperto, il prof. Mazzarotti, sull’impianto di Varolato, che al momento resta sotto sequestro. Per ora, uno soltanto l’indagato nell’ambito dell’inchiesta, com la magistratura chiamata ad accertare se vi siano state altre responsabilità in merito allo sversamento dei dischetti in mare, con il sindaco Franco Palumbo nominato custode giudiziario del depuratore. Intanto, questa mattina, sulle spiagge del litorale di Capaccio Paestum, si è tenuta l’iniziativa #cacciaaldischetto di Legambiente, con numerosi volontari che hanno ripulito la costa dall’invasione dei filtri Carrier.



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