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L'INCHIESTA
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Capaccio, scandalo piscina. Perizia choc: impianti non a norma, 150mila euro di danni
Alfonso Stile
27 maggio 2018 12:31
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CAPACCIO PAESTUM. A due anni esatti dal taglio del nastro in pompa magna (28 maggio 2016) che segnò l’inaugurazione della piscina comunale Poseidone di Capaccio Paestum, l’inchiesta di StileTV sulla maxi opera pubblica, costata 3 milioni di euro ma chiusa a tempo indeterminato dopo soli 18 mesi, prosegue con la pubblicazione, in esclusiva, dei risultati di un nuovo ‘scottante’ documento, che, dopo le gravissime criticità trascritte anche sul verbale di riconsegna dell’impianto, richiama nuovamente a tutte le eventuali responsabilità del caso progettista, rup, costruttore, direzione lavori, collaudatori ed amministratori coinvolti: si tratta dell’esito della consulenza tecnica appositamente disposta dal responsabile f.f. dell’Area III, l’ing. Gianvito Bello, sullo stato degli impianti elettrici e meccanici del complesso natatorio, dichiarato “non sicuro” dall’Amministrazione comunale retta dal sindaco, Franco Palumbo.
Ed è un esito sconvolgente quello ‘giurato’ nero su bianco dall’ing. Salvatore Venturiello di Rutino, cui è stato affidato l’incarico (costato 4.440 euro alle casse dell’ente): dalle oltre 80 pagine della relazione, elaborata dopo 4 sopralluoghi sul posto, emergono infatti ‘danni’ per complessivi 150.000 euro derivanti dall’installazione di impianti non a norma o non funzionanti, che hanno compromesso la corretta gestione del complesso natatorio, innescando di fatto altre problematiche connesse.
La relazione, infatti, certifica come ‘non conformi’ numerosi quadri elettrici, tra cui quelli relativi al corretto trattamento delle acque, al ricircolo dell’aria, il controllo antincendio, l’illuminazione delle vasche e perfino il loro riscaldamento, visto che, secondo la perizia, risultano installati scambiatori a piastre sottodimensionati. L’ing. Venturiello, inoltre, imputa all’installazione di tubazioni di diametro ridotto, rispetto a quello previsto, i continui allagamenti nei seminterrati durante le operazioni di controlavaggio dei filtri, mentre alla posa non eseguita a regola d’arte dei canali di sfioro per la raccolta dell’acqua delle vasche vengono ‘collegate’ le numerose perdite ed infiltrazioni nelle parti strutturali del plesso.
Nelle conclusioni, al fine di poter procedere ad una possibile riapertura della piscina, l’esperto sottolinea al Comune di Capaccio Paestum la necessità di adeguare gli impianti indicati per ripristinarne una funzionalità piena e rispettosa di tutti gli standard di sicurezza, suggerendo al contempo, all’ente, di conferire una perizia tecnica a parte per approfondire le situazioni inerenti l’intera controsoffittatura dell’impianto, visibilmente degradata, e l’impianto di riscaldamento.
“La perizia tecnica disposta dall’ing. Bello ha evidenziato danni per oltre 150mila euro, e stiamo parlando solo degli impianti elettrici e meccanici della piscina: ora valuteremo bene anche quelli strutturali, ed essendo chiaro che il Comune è parte lesa in questa vicenda, così come in quella del depuratore, ho già dato mandato di tutelare l’ente nelle sedi opportune, dove richiederemo il risarcimento di tutti i danni subiti, valutando le operazioni necessarie per riaprire quanto prima la piscina in maniera sicura per gli utenti”: questo il commento, sull’esito della consulenza, che il sindaco Franco Palumbo ha rilasciato a StileTV.



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