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"CITTADINI PAGANO DI PIÙ"
"CITTADINI PAGANO DI PIÙ"
Capaccio, gestione rifiuti. SRA scrive alla Procura: "Revoca illecita ed esosa"
Comunicato Stampa
18 ottobre 2018 09:09
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CAPACCIO PAESTUM. Risoluzione del contratto di smaltimento dei rifiuti nel Comune di Capaccio Paestum. L’ex società incaricata del servizio, la Sviluppo Risorse Ambientali s.r.l. di Polla, scrive alla Procura della Repubblica di Salerno segnalando una lunga serie di presunte anomalie nella risoluzione del contratto. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la missiva inviata alla magistratura salernitana:

Con la presente, la Sviluppo Risorse Ambientali Srl intende chiarire alcuni aspetti della vicenda che ha causato lo scioglimento del contratto in essere tra la sottoscritta ed II Comune di Capaccio Paestum.
La scrivente è stata incaricata, nella qualità di mandataria dell’A.T.I. insieme alla Palmeco s.r.l., del servizio di smaltimento dei rifiuti nel Comune di Capaccio Paestum. Nello specifico la mandataria Sviluppo Risorse Ambientali srl era incaricata nel proprio stabilimento di Polla (Sa) dello smaltimento di circa 26 Codici Rifiuti (su un totale di 27) e la mandante Palmeco s.r.I., nel proprio stabilimento di Battipaglia (Sa), della restante parte, tra cui il c.d. Rifiuto Secco indifferenziato (Codice C.E.R. 200301). Nel mese di giugno 2018 il G.I.P. presso il Tribunale di Salerno ha disposto il sequestro giudiziario dell'Impianto di smaltimento della (sola) Palmeco s.r.l.. Di conseguenza, la Sviluppo Risorse Ambientali si è improvvisamente ed incolpevolmente trovata nell’impossibilità di garantire lo smaltimento dei solo Codice Rifiuto C.E.R. 200301, di cui innanzi. Siffatta problematica è durata solo 5/6 giorni, corrispondente ad una sola raccolta settimanale nel comune di Capaccio Paestum, ovvero dalla data del sequestro penale, il 15.06.2018, sino al giorno 21.06.2018, data in cui il Sindaco del Comune di Capaccio, con l’ordinanza contingibile ed urgente n. 85/2018, ha ritenuto di sospendere l'intero affidamento del servizio de quo ed affidarlo inspiegabilmente ad un’altra società del settore.
È bene precisare che tale scelta e avvenuta nonostante la problematica in questione si fosse manifestata per solo 6 giorni prima e nonostante che l’impossibilità (temporanea ed incolpevole) concernesse il solo codice rifiuto c.d. secco indifferenziato. Infatti, nonostante lo stabilimento della Sviluppo Risorse Ambientali s.r.l. sia tutt’ora in perfetto funzionamento e rispetto ad esso non sia mai intervenuto alcun provvedimento di chiusura o simili, il sindaco del comune di capaccio ha ritenuto (non è dato capire il perché) di affidare a terzi l'intero servizio dei rifiuti. vale a dire anche per i codici residuali che venivano smaltiti presso lo stabilimento della Sviluppo Risorse Ambientali s.r.l. e di cui la stessa era (ed è a tutt’oggi) perfettamente in grado di smaltire. Il comportamento dell'Ente Pubblico é viepiù incomprensibile in quanto - documenti alla mano - sino al giorno 20.06.2018 (vale a dire il giorno antecedente l'adozione dell'ordinanza n. 8512018) il comune di capaccio ha provveduto a conferire i rifiuti diversi dal secco indifferenziato presso il stabilimento della Sviluppo Risorse Ambientali s.r.l..
L’ordinanza n. 85/2018 é stata ritualmente impugnata dinanzi al TAR Campania – Salerno, con ricorso notificato a tutti i soggetti interessati. Questa assurda scelta del Comune di Capaccio Paestum di conferire lo smaltimento di tutti i codici c.e.r. alla subentrata Nappi Sud srl, non vincitrice di alcuna gara d’appalto (a differenza della sottoscritta), arrecherà un danno ed una spesa maggiore a carico dei cittadini di Capaccio Paestum che, dato certo da analisi economica sviluppata, risulta essere di circa 450.000 euro in più all’anno.
Tutto ciò quando si sarebbe potuto limitare l’affidamento d’urgenza al solo Codice C.E.R. 200301, la scrivente allora si chiede il perché sia stata compiuta una scelta cosi assurda e soprattutto perché il sindaco di Capaccio Paestum abbia commissionato ad una società da lui personalmente scelta un affidamento cosi importante e cosi gravoso economicamente per i cittadini di Capaccio Paestum.
E tutto questo quando già a far data dal 03.07.2018 la sviluppo risorse ambientali s.r.l. ha concluso un contratto per lo smaltimento del rifiuto secco indifferenziato con un'altra società per cui la stessa era ed e tuttora in grado di garantire anche tale attività rispetto all'unico codice contestato e Quando l'impianto oggetto di sequestro di proprietà della Palmeco Sri è stato dissequestrato a far data dal 18.07.2018.
Ma non è tutto. Secondo la scrivente, le arbitrarie scelte del comune di capaccio paestum, generano anche questioni ricadenti nell'abito di profili di illiceità penale.
l'affidamento alla subentrata nappi sud srl risulta esser stato effettuato a c.d. "chiamata diretta" sebbene l'importo contrattuale sia di gran lunga superiore al limite di legge (segnatamente c 40.000).
Tutto ciò e confermato dalle plurime determine di impegno pubblicate sull'albo pretorio del Comune di Capaccio Paestum che attestano che, solo fino ad oggi, attestano una spesa che supera di gran lunga i 325.800 euro (al 21.08.2018). Tutto ciò è documentato dalle determine specifiche.
Questa assurda scelta del Comune di Capaccio Paestum di avvantaggiare un'azienda non vincitrice di alcuna gara d'appalto (la Nappi Sud), sta creando un enorme danno economico per tutti i cittadini di Capaccio Paestum. Danni economici che potevano essere evitati in quanto la sottoscritta (vincitrice di regolare gara d'appalto) era ed è tuttora perfettamente in grado di svolgere la propria attività ad un prezzo inferiore rispetto a quello di cui ai continui ed illegittimi affidamenti diretti.
Risulta pertanto evidente la volontà dei responsabili del Comune di Capaccio di danneggiare la sottoscritta SRA Srl, nonché la comunità tutta di Capaccio Paestum. Tutto ciò deve essere portato a conoscenza della procura della repubblica e dei cittadini di Capaccio Paestum.
Allora le domande sono molteplici:
1. Perché è stato tolto il servizio alla Sviluppo Risorse Ambientali Sri quando questa era perfettamente in grado di soddisfare le esigenze del Comune di Capaccio?
2. Perché i dirigenti ed i responsabili amministrativi del Comune di Capaccio hanno preferito causare un enorme danno economico alla collettività piuttosto che dare seguito alla regolare gara d'appalto vinta dalla sottoscritta e di cui la predetta era perfettamente in grado di adempiere?
3. Perché dopo oltre 4 mesi di affidamenti diretti per un valore di oltre 325.580,00 giuro il Comune di Capaccio non provvede ad indire una nuova gara ma continua a favorire con affidamenti diretti la stessa società che ha personalmente scelto?
4. Come mai il Comune di Capaccio non ha pagato le fatture delle Sviluppo Risorse Ambientali srl da gennaio sino a giugno 2018 (per 250.000) usando il pretesto delle gravi difficoltà economiche che travolgono l'ente, quando e poi paga regolarmente le fatture alla Nappi Sud srl sino creando altresì un gravissimo danno economico alla collettività?
Certi di aver fatti un po’ di chiarezza sulle assurde vicende che coinvolgono il Comune di Capaccio e nella speranza che la magistratura competente possa rispondere alle tante domande che ad oggi non trovano risposta.



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