CAPACCIO PAESTUM. È ancora il nome di Rosario Pingaro a scrivere la storia della gloriosa cassa rurale capaccese, da ieri divenuta ufficialmente Bcc Capaccio Paestum e Serino.
L’ingegnere ed attuale presidente, infatti, è l’artefice dell’importante fusione per incorporazione che ha dato vita alla prima banca interprovinciale della Campania, ratificata ieri dalle assemblee straordinarie delle due consorelle, che hanno registrato una massiccia partecipazione dei soci con approvazione unanime dell’operazione, coordinata con esperienza dal direttore generale, Giancarlo Manzi, con l’avallo del Collegio Sindacale presieduto da Pietro Cursaro. Raggiante anche Gaetano De Feo, presidente della Bcc Serino. Prezioso anche il sostegno di Lucio Alfieri, presidente di Federcasse Campania.
Nel 2013, anno del 60° anniversario della fondazione, i soci della Bcc Capaccio Paestum scelsero come guida il presidente più giovane di sempre, il 41enne Rosario Pingaro, che nell’arco di due mandati, suggellati da una rielezione bulgara, ha rimesso in sesto conti e strategie della banca, apponendo sei anni dopo il suo insediamento la firma decisiva che ha portato al nuovo dimensionamento, che oltre ad accrescere patrimonio, base sociale e clienti, consentirà alla nuova realtà bancaria di operare sulle province di Avellino e Salerno, ovvero ‘coprendo’ un territorio di quasi 1 milione di abitanti.
Suo nonno, il compianto Rosario Pingaro senior, è stato invece socio fondatore nonché il presidente più longevo, con ben 22 anni d’ininterrotta gestione: nella sede centrale di Capaccio Scalo, un busto dedicato alla sua memoria testimonia, ai posteri, l’impronta lasciata nell’istituto di credito capaccese, degnamente raccolta oggi dal suo omonimo nipote.