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VERSO IL VOTO
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Capaccio, Comunali 2019. Marino illustra 11^ parte del programma elettorale
Comunicato Stampa
11 marzo 2019 17:35
Eye
  2004

CAPACCIO PAESTUM. Elezioni Comunali 2019 a Capaccio Paestum. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la seguente nota stampa inviata, alla nostra redazione, dalla segreteria politica del candidato sindaco, Pasquale Marino.

11^ PARTE - SINTESI DI PROPOSTA DEGLI INTERVENTI OCCORRENTI PER DARE VITA ALLA NUOVA CITTÀ
La realizzazione viene concepita in una fase storica caratterizzata da una grande quanto generale evoluzione della pianificazione territoriale che, in modo particolare per Capaccio Scalo, rappresenta un momento determinante per scelte programmatorie che l'Ente deve formulare. A base dell'iniziativa della Nuova Città vanno poste alcune considerazioni di fondamentale importanza:
- il centro urbano di Capaccio Scalo esercita già un ruolo di forza trainante all'interno del sistema urbano dei borghi che caratterizza l'insediamento antropico del territorio comunale;
- lo sviluppo edilizio complessivo da sempre (e soprattutto negli ultimi quarant'anni) ha interessato in modo particolare il centro di Capaccio Scalo per il trasferimento di attività professionali, di servizi, e di interi nuclei familiari provenienti dalle aree interne del Calore e del Cilento;
- il rapido sviluppo edilizio non ha assicurato il rispetto degli standads urbanistici tanto che ancora oggi mancano quelle attrezzature sociali capaci di assicurare livelli di vivibilità accettabili;
- il sistema viario è inadeguato alle esigenze urbane ed ha causato, negli ultimi anni, notevoli problemi di traffico, di parcheggi e di inquinamento;
la presenza di oltre 500 studi professionali ed uffici per servizi attualmente allocati in appartamenti destinati originariamente alla residenza ha determinato scompensi di ogni natura;
- il mercato immobiliare è assolutamente anomalo e negli ultimi trenta anni ha raggiunto prezzi assolutamente inaccettabili precludendo l’accesso alla prima casa alle giovani coppie ed alle famiglie più deboli economicamente.
- carenza di aree verdi, di spazi pubblici e attrezzati in grado di assicurare sufficienti livelli di socializzazione dei giovani e dei cittadini residenti anche attraverso l'esercizio di attività culturali e del tempo libero.

La “Nuova Città” consentirebbe di raggiungere i seguenti obiettivi:
creazione di reali condizioni di riequilibrio del centro di Capaccio Scalo, e delle aree attigue costituenti, già oggi, un sistema urbano articolato e proiettato entro breve a raggiungere un grado superiore di omogeneità non solo spaziale quanto di integrazione di funzioni;
- innalzamento dell'offerta immobiliare attraverso il trasferimento di parte degli attuali immobili occupati da uffici e studi professionali nel Centro Direzionale e realizzazione di nuove unità immobiliari. Ciò potrà determinare l'attenuazione dell’attuale alto livello dei prezzi del mercato edilizio per consentire l'accesso alla prima casa alle famiglie locali e dare una risposta concreta al diffuso bisogno di prima casa;
- decongestionare l’attuale centro di Capaccio Scalo dal traffico autoveicolare attraverso la creazione di razionali e migliori soluzioni della circolazione, dotandolo di parcheggi funzionali e adeguati alle esigenze della popolazione;
- l’ubicazione del Centro Direzionale, della Cittadella Scolastica e del parco urbano nell’ambito di Capaccio Scalo, creerebbe condizioni di vivibilità alla base di una Città moderna;
- verrebbero integrate e migliorate tutte le funzioni compatibili con l’attuale struttura urbana da ampliare ed integrare con gli uffici pubblici e privati esistenti, attraverso lo sviluppo degli insediamenti residenziali ed il miglioramento e l’adeguamento della rete commerciale e dei servizi locali.
- le nuove tipologie edilizie ed architettoniche si uniformeranno ai caratteri del territorio pianeggiante ed agli elementi costruttivi ed estetici propri dei centri storici minori presenti nel territorio comunale;
- nell’ambito della Città, nuove opportunità occupazionali come quelle dei servizi avanzati delle professioni, del terziario e del turismo, creeranno nuove condizioni reddituali e di diffuso benessere sociale.
Il progetto Città dovrà essere articolato in modo da consentire la maggiore integrazione dei nuovi volumi e funzioni edilizie con l'attuale contesto urbano e territoriale.
Riferimenti diretti alla storia dei luoghi, al patrimonio immobiliare della Paestum minore ed agli altri elementi costruttivi dei centri di più recente formazione, potranno utilmente richiamarsi all’importante patrimonio dei valori architettonici della città mediterranea più volte richiamato dai principali movimenti culturali.
Particolare attenzione dovrà essere rivolta alla organizzazione degli spazi esterni attraverso l'organizzazione del verde (piante del bacino mediterraneo, quelle autoctone come la rosa di Paestum, il leccio, il melograno ecc.,), tanto da determinare migliori condizioni per la costruzione di spazi liberamente fruibili dal pubblico.
Il nuovo complesso architettonico della Città dovrà esprimere valori forti e significativi attraverso l'uso di materiali naturali e soluzioni tecniche moderne ed innovative finalizzate al risparmio energetico.

IPOTESI FONDATIVE DEI VALORI URBANI DELLA NUOVA CITTÀ
Il territorio di Capaccio-Paestum rivendica la naturale funzione di centralità e di forte e dominante ruolo nello sviluppo della piana del Sele e dei comprensori limitrofi del Calore Salernitano e dell’alto Cilento. Tale ruolo è stato in termini precisi riaffermato dal Consiglio Comunale, su indicazione del Sindaco, con delibera n° 49 del 29/04/2007.
Nel processo formativo del PUC, che dovrà riguardare tra l’altro anche il processo di espansione urbana della nuova città, dovrà assumere valenza primaria il più complessivo problema della ristrutturazione del sistema economico e produttivo, ove lo sviluppo economico si impone, ancora oggi, come uno dei fondamentali temi da affrontare sia in termini strutturali che di programmazione a medio e lungo termine.
Sono note non solo le teorie ma anche le scelte politiche che hanno caratterizzato il dibattito post riforma fondiaria intorno allo sviluppo economico e sociale del Comune e del ruolo strategico rappresentato, prima dall’agricoltura e successivamente dal settore turistico, per ipotesi e programmi di espansione nell’ambito dello sviluppo della Piana del Sele, della Provincia e della Regione.
Altrettanto noti sono i risultati negativi di alcune scelte urbanistiche: come quelli derivanti dal sostegno alle seconde case, dal fallimento registrato a seguito della proliferazione dei borghi, delle contrade e degli insediamenti diffusi. Una politica che ha finito per incidere, in maniera spesso anche irreversibile, sulle condizioni sociali storicamente consolidatesi : mobilità connessa all’agricoltura, insediamenti turistici affidati allo spontaneismo, nuove dinamiche demografiche, trasferimento di interi nuclei familiari, dal capoluogo a dai paesi dell’entroterra alla pianura.
Questi fenomeni hanno condizionato fortemente l’assetto territoriale che nella piana ha assunto connotati di vera e propria conflittualità (inurbamento diffuso, carenza di servizi ed infrastrutture).
Il territorio comunale non è stato risparmiato dagli effetti negativi derivati dalle trasformazioni profonde, perlopiù avvenute in tempi recenti, secondo lo sviluppo urbano del tipo delle “città-stecche” consolidatosi negli ultimi anni lungo le direttrici: SS.166-Rettifilo – Vuccolo Maiorano, via Magna Grecia - Capaccio Scalo – Borgonuovo. Oggi questo tipo di sviluppo pone notevoli problemi sulla riqualificazione di alcune aree come di interi comparti edificati, sia per l’attuale carenza di servizi che per la definizione di una futura espansione urbana sicuramente coinvolgente un’area più vasta da delimitare per la Nuova Città.
Nella proposta del nuovo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, in più di un’occasione, è stata evidenziata l'attuale condizione di crisi dovuta alla incontrollata urbanizzazione avvenuta, negli ultimi decenni, lungo la SS.18 nel tratto Battipaglia – Capaccio Paestum.
Da qui la necessità, di realizzare collegamenti migliorativi delle attuali condizioni di traffico da finalizzare ad una riduzione dei i rischi connessi, all’ampliamento del fenomeno in atto di edificazione lungo l’attuale asse stradale che di sicuro provocherebbe un ulteriore sviluppo urbano secondo il principio deprecabile della Città - stecca.
Da una riflessione sulle problematiche dello sviluppo integrato del territorio comunale sembra, inoltre, condividersi l’ipotesi secondo cui qualsiasi programma di sviluppo territoriale diviene tanto più credibile quanto più potranno essere rafforzati i rapporti e le interconnessioni tra la fascia costiera e le aree interne o comunque marginali del territorio comunale. Il rapporto “mare-collina-monte”, di fatto apre nuovi e più ampi orizzonti di fattibilità per promuovere lo sviluppo economico, sociale e territoriale del Comune. Condizione questa peraltro fortemente coincidente con le direttive comunitarie che individuano da una parte i “corridoi trans-europei 1 e 8” lungo il Tirreno e l’Adriatico, quanto una serie di azioni basate sulle loro connessioni all’interno di un quadro strutturale e strategico di lungo termine. Rispetto a ciò vanno, pertanto, concepiti programmi rispetto ai quali le aree collinari dovranno assumere una posizione strategicamente più forte, così come l’area costiera potrà e dovrà orientare i propri sforzi verso condizioni di centralità e di maggiore responsabilità istituzionale rispetto al ruolo di traino turistico e di motore dello sviluppo economico. Tale argomento sarà affrontato nella parte della relazione riguardante "Paestum: Città del Mare" rispetto ad un’area collinare sottosviluppata. Il centro storico unica vera Città esistente con suo tessuto urbano di antico impianto, con gli agglomerati produttivi limitati e prevalentemente rivolti ai servizi ed al commercio.
Il patrimonio storico ed ambientale merita, infine, un potenziamento delle infrastrutture e dei servizi pubblici e privati di rango superiore che nell’insieme dovranno concorrere, attraverso il recupero ed il potenziamento urbano, alla definizione della Città, pur sempre nel rispetto della memoria storica quale fulcro della cultura e del turismo di cui in appresso si parlerà.

VERSO CONFIGURAZIONI URBANE MATURE
Anche per il comune di Capaccio una moderna impostazione della ”Governance urbana e territoriale” non può prescindere dalla volontà di produrre decisioni coerenti, sviluppare politiche efficaci, dare attuazione a programmi che prevedano un sempre maggiore coinvolgimento dei soggetti privati ai sensi degli artt. 33 e della L.R. 16/2004 di un processo complessivo ed articolato di sviluppo urbano e territoriale.
Nell’attuale fase di sviluppo territoriale del Comune emerge l’esigenza di integrare la logica della espansione urbana con quella di trasformazione complessiva del territorio, rispetto alla quale la moderna cultura del recupero assume una importanza fondamentale da legare ai bisogni sociali in termini abitativi ed occupazionali.
Acquista così un nuovo rilievo la problematica produttiva, legata alle dislocazioni occupazionali, che vanno necessariamente riferite a quadri territoriali più ampi di quello comunale e della piana.
Né del resto, le dimensioni finanziarie dei nuovi interventi strategici per costruire la città, sia pubbliche che private, sono contenibili entro la grandezza locale: non sono più sufficienti il risparmio privato, né il bilancio comunale, oggi occorrono capitali finanziari privati e grandi investimenti statali, regionali e comunitari.”
Una corretta politica di equilibrato sviluppo territoriale, dunque, non potrà più essere legata, come per il passato, alle sole dinamiche della crescita e dell’espansione edilizia se vista in funzione della Nuova Città ma bensì dovrà contemperare:
sufficienti elementi di riequilibrio degli standard sulla base della riqualificazione delle aree libere, dei parchi urbani, degli spazi interstiziali e della viabilità pedonale e carrabile;
iniziative e scelte finalizzate ai servizi e più in generale alle funzioni urbane anche abitative connesse ai bisogni sociali ancora inappagati.
Il riequilibrio territoriale soprattutto nell’ambito del comparto della Città potrà essere facilitato avvalendosi della possibilità previste dagli artt. 33 e della L.R. 16/2004.
Per Capaccio, in modo particolare, bisognerà fare riferimento al naturale ruolo di centralità e di forte dominante territoriale dell’attuale centro urbano di Capaccio Scalo rispetto ai comuni viciniori, dall'altra parte si dovrà dare una risposta concreta alla diffusa domanda di servizi sino ad oggi mai espressa a causa di un'espansione urbana avvenuta negli ultimi quarant'anni in maniera scoordinata e finalizzata prevalentemente alla logica della crescita edilizia nel segno della speculazione.
E’ doveroso dare soluzioni adeguate al riordino dei servizi della viabilità e delle infrastrutture pubbliche in modo che Capaccio Scalo veda potenziato il suo ruolo di promozione dello sviluppo economico e territoriale premesse queste necessarie per creare condizioni di maturità urbana per costruire la città.
Capaccio Scalo negli ultimi quarant’anni è diventato il centro urbano comunale che ha segnato la maggior crescita della domanda residenziale e dei servizi. Tale domanda non è stata solo di provenienza locale ma ha interessato popolazioni del Sele e dei centri del Calore e dall’alto Cilento.  Il ruolo che Capaccio Scalo ha ormai assunto è di fatto quello di una vera Città dei servizi.
È ineludibile, pertanto, prevedere la realizzazione di tutte le opere capaci di interpretare correttamente le esigenze proprie di una comunità insediata in un’area urbana in costante crescita che guarda sempre con maggiore interesse al ruolo guida di tipo intercomprensoriale che si appresta ad esercitare.



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