CAMEROTA. Operazione ‘Kamaraton’ a Camerota. Nel corso del TgStile di oggi, è intervenuto in diretta telefonica il sindaco, Mario Salvatore Scarpitta (nella foto). Queste le parole del primo cittadino in carica del comune costiero cilentano.
Il suo commento sulla bufera giudiziaria che ha investito il Comune oggi da Lei amministrato.
“Provo amarezza, disappunto e preoccupazione per i fatti accaduti. Sono un garantista, quindi attendiamo che la giustizia faccia il suo corso. Mi auguro che ognuno possa dimostrare di essere estraneo ai fatti contestati. Ovviamente, sono dispiaciuto per la brutta pagina che vive il nostro comune, che resta straordinario, e soprattutto per il prosieguo della vita amministrativa. Questa situazione, infatti, sta creando problematiche all’interno della casa comunale, dal momento che si ritrova spoglia di alcuni settori a causa dello tsunami giudiziario che coinvolto alcuni funzionari, costringendo i restanti ad un tour de foce in vista della stagione estiva”.
Una vicenda che, seppur spiacevole, può rappresentare un punto di partenza per scrivere una nuova pagina politico-amministrativa a Camerota?
”Questo lo hanno già stabilito i cittadini, l’11 giugno del 2017, quando hanno dato fiducia al sottoscritto, concedendomi l’onore di diventare sindaco del mio paese, e questo percorso virtuoso ci viene riconosciuto da allora, dalla legge, dai cittadini e da comuni limitrofi che ci prendono ad esempio. In merito a questo, nella campagna elettorale iniziata in alcuni comuni del territorio, ho saputo che molti candidati sindaci hanno citato Camerota come esempio della buona politica. Fare politica è un dovere, un atto di solidarietà verso il paese in cui si vive, è darsi al proprio popolo, ai propri concittadini. Quindi la politica si fa per passione, così la intende la mia squadra e così la stiamo portando avanti. Sono sicuro che questa brutta pagina, a Camerota, sarà dimenticata, proprio perché Camerota ha già cambiato pagina due anni fa, e questo è ben noto all’esterno”.
La comunità, intanto, è scossa per l’arresto di persone molto conosciute…
“Ciò che è accaduto è frutto del passato, alcune cose non erano chiare ed è logico che, ora, siano al vaglio degli inquirenti. La cittadinanza è scossa in quanto abitiamo in un paese di 7.000 abitanti, dove le famiglie si conoscono tutte e sono intrecciate tramite parentele, quindi la cosa ha toccato un po’ tutti. C’è la consapevolezza di quanto è accaduto e la piena coscienza che la giustizia deve fare il proprio corso. I concittadini attendono con fiducia l’esito delle indagini e accetteranno il verdetto giudiziario. Ho parlato con tanti di loro, notando che sono dello stesso pensiero dell’Amministrazione, ossia che la legge deve fare il suo corso e che se ci sono dei colpevoli è giusto che paghino, ma allo stesso modo e con più forza dico che le indagini devono essere condotte, come sono state condotte, con grande scrupolo per arrivare alla verità”.