BATTIPAGLIA. Omicidio di Natalino Migliaro: nuovo processo per l’assassino rumeno Ionut Alexa, già condannato a 20 anni. La Suprema Corte di Cassazione, infatti, ha accolto il ricorso del procuratore generale di Salerno, Leonida Primicerio, disponendo un nuovo giudizio in Appello per l’imputato, che riconosca l’aggravante della connessione teologica tra il brutale delitto, la rapina e la violenza sessuale perpetrata ai danni della fidanzata, esclusa dai giudici nel secondo grado, che avevano ribaltato la sentenza di primo grado, in abbreviato, che aveva inflitto al rumeno l’ergastolo. Ionut Alexa uccise di botte Natalino, abusando poi della ragazza, durante una rapina ai danni della coppietta, che si era appartata in Via Idrovora, una traversa tra l’Aversana e la località Lido Lago di Battipaglia, la sera del 4 ottobre del 2014. Migliaro (nella foto) morì in ospedale dopo due mesi di agonia: i familiari, costituitisi parte civile nel processo, alla lettura della sentenza d’Appello, di dissero sdegnati per una pena a soli 20 anni alla luce del feroce assassinio del figlio, che fu aggredito anche da un altro complice incappucciato, mai identificato. Alexa, invece, dovrà dunque tornare alla sbarra in Appello con l’aggravante imposta dalla Cassazione.