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OPERAZIONE DELLA POLIZIA MUNICIPALE
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Capaccio, abbandono rifiuti in area pinetata: individuato il responsabile
Comunicato Stampa
19 giugno 2019 14:50
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CAPACCIO PAESTUM. Abbandono selvaggio di rifiuti sul territorio comunale di Capaccio Paestum: scoperto ‘cafone’. Il dott. Antonio Rinaldi, responsabile e coordinatore dell’Area I, tramite il noto social network Facebook, apprendeva sulla pagina di un gruppo denominato ‘Dillo al Micione’, che ignoti avevano perpetrato l’abbandono di rifiuti urbani e rifiuti speciali non pericolosi all’interno dell’area pinetata adiacente la strada tagliafuoco che conduce al Lido Brigantino.
Su disposizione del sindaco, Franco Alfieri, e coadiuvato da personale in forza all’Azienda Speciale Paistom, Rinaldi si è portato sul posto per constatare la situazione, appurando che, effettivamente, in un’area di proprietà comunale (ex demanio dello Stato trasferito con il federalismo demaniale), sottoposta a tutela S.I.C. (Sito di Interesse Comunitario) e facente parte della Riserva Naturale Foce Sele Tanagro, era stato perpetrato l’abbandono indiscriminato di rifiuti urbani e rifiuti speciali non pericolosi, ovvero lo scarico abusivo di pneumatici, parti di lastre di lamiera per copertura, cuscini di divano, indumenti, coperte, rifiuti urbani, parti di servizi igienici, parti in plastica di damigiane in vetro, copri cerchioni di ruote di veicoli, eccetera.
Con l’ausilio del personale suddetto, Rinaldi ha rovistato tra i rifiuti rinvenendo elementi utili atti ad identificare in modo inconfutabile l’identità del mandante e/o trasgressore dell’atto illecito ancorché incivile: in particolare, è stato rinvenuto una ricevuta di consegna di merce acquistata su Amazon, a nome di A.M. di Capaccio Paestum, oltre ad un gruppo ottico posteriore appartenente ad un’autovettura di marca Renault.
Richiesto l’immediato intervento sul posto del comandante della Polizia Municipale, ilt en. Antonio Rubini, cui è stato consegnato il materiale probatorio rinvenuto nei cumuli di rifiuti, è stato attivato l’iter per il proseguito gli accertamenti di rito e i pedissequi adempimenti di natura amministrativa e penale che il caso richiede, atteso che, per la natura dei rifiuti rinvenuti, vi è violazione del Testo Unico Ambientale - Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), nonché del codice Penale giacché trattasi di area demaniale tutelata per legge e l’abbandono dei rifiuti che ha configurato una discarica di fatto è stato perpetrato a titolo di dolo.



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