Attualità
8 SETTEMBRE
8 SETTEMBRE
Battipaglia, ordigno bellico: la psicologia dell’emergenza
Redazione
10 settembre 2019 10:42
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BATTIPAGLIA. L’8 settembre 2019 i cittadini battipagliesi lo ricorderanno per sempre come il bomba day, giorno in cui un ingente schieramento di uomini, circa 1100 e mezzi e servizi hanno gestito una delle più grandi evacuazioni di civili dalle loro abitazioni per consentire il disinnesco di un potente ordigno bellico del peso di 250 libbre, risalente alle operazioni dello sbarco alleato nel lontano 1943. Un totale di 36.177 persone , ricadenti nel raggio di protezione di 1600 m. hanno lasciato, non senza problemi , le loro case, verso mete di svago per trascorrere per lo più la giornata, oppure ospiti presso parenti o amici. Molti sono stati accolti presso i punti di accoglienza per l’assistenza di persone non autosufficienti e con gli uomini e le donne della Protezione Civile che sono arrivati dalla Campania per coadiuvare i colleghi di Battipaglia con accoglienza, assistenza e con un programma volto a dare agli sfollati presenti la possibilità di trascorrere la giornata con attività di ricreazione e tempo libero. Anche gli amici animali hanno trovato buona assistenza nei centri di accoglienza. Insomma una macchina organizzativa dalla logistica impeccabile, che i cittadini interessati hanno sottolineato e riconosciuto con unanime approvazione. Nella stessa macchina organizzativa, presente anche il Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Sanitaria Locale di Salerno, interessato dall’UCA ovvero l’Unità di Crisi Aziendale gestita dalla Drssa Gerarda Montella, ugualmente responsabile del 118, che ha messo a disposizione due équipe integrate, formate cioè da un medico psichiatra, uno psicologo e un infermiere, posizionate nei due PMA Posto Medico Avanzato, una dello stesso Centro di Salute Mentale di Battipaglia, presso l’Istituto “ S. Penna” e una proveniente dalla UOSM di Pontecagnano posizionata all’Istituto “E. Ferrari”. Anche la psicologia dell’emergenza che interviene in caso di disastri, calamità o situazioni di crisi ed urgenza , ha dato il suo valido contribuito .
L’impegno delle due equipe– dice Carmen Sapia psicologa del DSM di Salerno - è stato essenzialmente quello di agevolare le operazioni di evacuazione tenendo sotto controllo eventuali situazioni di stress o di crisi prevedibili, a fronte di un evento di questa portata. In particolare le figure psicologiche sono intervenute su stati di agitazione e su soggetti con dipendenza da alcool, farmaci o sostanze stupefacenti, soggetti particolarmente a rischio in una situazione del genere. Abbiamo lavorato in un clima di grande armonia e cooperazione tra tutte le agenzie presenti per l’emergenza e in sinergia con Guardia Medica, Croce Rossa e Volontari della Protezione Civile . Siamo soddisfatti di aver messo in piedi un intervento agile e moderno, non tagliato tanto sulla crisi ma finalizzato ad una buona gestione che di solito accompagna questi stati di emergenza. E va sottolineata la capacità dei ns operatori di salute mentale di coordinarsi in una tale circostanza.
Siamo stati impegnati pressochè per la gestione non farmacologica di un giovane affetto da sindrome autistica – dice Enrico Di Cerbo Dirigente psichiatra della UOSM di Battipaglia - il giovane si è turbato per la lunghissima attesa in un contesto a lui estraneo. Con un buon lavoro di rete tra medici, infermieri e psicologi, siamo riusciti a gestirlo senza farmaci in un arco di 18 ore: situazioni che affrontiamo quotidianamente moltiplicate per 3/4 e che ci mettono ogni giorno a confronto con le crisi e le emergenze.
Dalle 5 dell’8 settembre si è presentato uno scenario distopico per Battipaglia. Essere costretti a ad abbandonare la casa, i luoghi e gli affetti in essa contenuti, non è uno scherzo. Non si vedevano visi sereni, né un sorriso domenica mattina. Molti si sono rifiutati di uscirne e probabilmente molti altri non ne sono mai usciti, lo stato d’animo era preoccupato. E come non comprenderli. Questa storia ha avuto per fortuna un lieto fine, ma ovunque, in Italia e nel mondo, i servizi di psicologia dell’emergenza sono attivi di continuo per un lieto fine che in tanti casi, non arriva mai.

Titty Ficuciello



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