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Capaccio, smantellato impero Squecco: indagati prestanome e l'ex moglie Nobili
Redazione
09 ottobre 2019 12:12
Eye
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CAPACCIO PAESTUM. Smantellato dalla Squadra Mobile di Salerno l’impero economico finanziario dell’imprenditore capaccese Roberto Squecco. Trasferimento fraudolento di valori, peculato, interruzione di pubblico servizio, favoreggiamento, disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone ed intestazione fittizia di beni i reati contestati, a vario titolo, a dipendenti e legali rappresentanti di varie società autonome ma gestite, di fatto, dallo stesso Squecco.
Sono in tutto 18 gli avvisi di garanzia notificati, stamane, nell’ambito dell’indagine condotta dalla Polizia della questura di Salerno, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, partita lo scorso giugno a seguito del corteo di ambulanze per festeggiare l’elezione di Franco Alfieri a sindaco di Capaccio Paestum.
Oltre a Squecco, già condannato in passato per reati di criminalità organizzata, tra gli indagati figura anche l’ex moglie Stefania Nobili, attuale capogruppo di maggioranza: nei guai anche i titolari di varie società, per lo più intestate a parenti e collaboratori prestanome, riconducibili al Gruppo Squecco, tra cui la Croce Azzurra onlus. Indagati anche funzionari dell'Asl, tra cui Gerarda Montella, responsabile del servizio 118. 
I poliziotti, infatti, all’esito di diverse perquisizioni eseguite questa mattina presso le sedi legali delle società coinvolte (nella foto), il municipio e l’Asl di Salerno, hanno sequestrato 23 automezzi, tra cui 20 ambulanze, dislocate presso le sedi di Agropoli, Rettifilo e Licinella di Capaccio Paestum, di proprietà dell’associazione di volontariato con la quale l’ASL sospese, ad horas, tutti i rapporti convenzionali all’indomani della sfilata, a sirene spiegate, nel centro cittadino.
Sequestrato anche l’immobile di proprietà comunale alla Licinella concesso ad uso postazione ambulanze (l’ente civico di recente ne aveva già chiesto la restituzione), così come il Lido Kennedy, chiuso ad inizio estate, la cui società di gestione fu colpita da interdittiva antimafia emessa dal prefetto di Salerno: è in questo caso che la consigliera Nobili risulta indagata, in quanto avrebbe partecipato all’elusione delle disposizioni di legge in materia di prevenzione patrimoniale
Il sequestro preventivo dei beni riconducibili agli indagati ed alle società da questi gestite, disposto dal gip Gerardina Romaniello del Tribunale di Salerno, ammontano complessivamente a circa 3 milioni di euro. Non figurano invece, tra gli indagati, funzionari o tecnici dell’ente civico. Nei guai alcuni autisti e medici assunti presso la onlus in quanto alla guida delle ambulanze durante il corteo nel centro di Capaccio Scalo, nonché per aver dichiarato il contrario agli inquirenti, ovvero per aver testimoniato che, quella sera, i mezzi non erano in servizio.

NEI GUAI ANCHE DIPENDENTI DELL'ASL SALERNO

Oltre a parenti e collaboratori prestanome di Squecco, è emerso che tra i 18 indagati a vario titolo figurano anche dipendenti della stessa Asl salernitana, tra i quali spicca Gerarda Montella, responsabile del servizio 118, relativamente alle convenzioni con la Croce Azzurra e la SOS Soccorso, altra onlus che, secondo i riscontri investigativi, Squecco avrebbe acquisito e controllato indirettamente per continuare a lavorare con l’azienda sanitaria locale, forte della disponibilità di automezzi all’avanguardia, tutti sequestrati dagli agenti della Squadra Mobile di Salerno.

IL COMUNICATO STAMPA DELLA PROCURA DI SALERNO

Nella mattinata odierna, ufficiali di PG della Squadra Mobile della Questura di Salerno, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP del Tribunale di Salerno, su conforme richiesta di questa Procura, nei confronti dei legali rappresentanti di società operanti nel settore del servizio 118 ovvero dedite al trasporto e soccorso infermi in convenzione con l'Azienda Sanitaria Locale di Salerno, ritenuti gravemente indiziati dei reati di trasferimento fraudolento di valori (art. 5I2 bis cp), peculato d'uso (art. 3I4 cp), interruzione di pubblico servizio (art. 340 cp), favoreggiamento personale (art. 378 cp), disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone (art. 659 cp ).
Il provvedimento cautelare eseguito ha riguardato i beni strumentali delle predette di associazioni di volontariato, ed in particolare 23 automezzi, di cui 20 ambulanze già utilizzate dalle associazioni per appalti/affidamenti in convenzione con l'A.S.L. di Salerno, attribuite a società e associazioni terze, ma di fatto riconducibili ad un indagato residente a Capaccio, già condannato per reati di criminalità organizzata e gravato da misura di prevenzione patrimoniale. Sono stati altresì sottoposti a sequestro una struttura balneare nonché un'area e relativo immobile, già confiscati alla criminalità organizzata e dal Comune dati in affidamento a persone vicine al citato soggetto condannato per reati di criminalità organizzata.
Le indagini sono state avviate a seguito dei fatti occorsi nella notte tra il 9 e 10 giugno 2019, all’esito della elezione del sindaco del comune di Capaccio Paestum, allorquando furono
organizzati festeggiamenti sulla pubblica via da parte di centinaia di sostenitori del neo eletto. Nell'occasione fu predisposto un co11eo per le strade del centro cittadino di Capaccio con automezzi, che seguivano un mezzo pesante con cartellonistica pubblicitaria del neo eletto Sindaco tra cui anche numerose autoambulanze con segnalatori visivi di emergenza (lampeggianti) e dispostivi sonori accesi. Alcuni astanti presenti sul luogo registrarono il corteo di veicoli che in poche ore, fece il giro del web diventando notizia di stampa di rilievo nazionale.
Sono state, altresì, eseguite perquisizioni domiciliari presso private abitazioni, le sedi delle società e presso gli uffici pubblici dell'A.S.L. di Salerno, notificando le informazioni di garanzia a tutti gli odierni indagati.



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