EBOLI. Venerdì prossimo la prima verifica, presso il Tribunale del Riesame, sulle 15 ordinanze di custodia cautelare emesse lo scorso 18 gennaio dal gip del Tribunale di Salerno, su richiesta della Dda salernitana. L’accusa, per tutti gli arrestati dell’operazione “East Food Hospital Eboli” è di associazione per delinquere finalizzata al commercio, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti sul territorio comunale ebolitano. Le indagini, avviate nel 2008, consentirono di disarticolare un congegnato e radicato sodalizio criminale attivo ad Eboli, soprattutto nel plesso popolare denominato “Borgo” e dedito all’importazione e allo smercio di sostanza stupefacente. Al vertice dell’organizzazione una triade familiare, composta dalla madre, Antonietta Chiarazzo, detta “a' Romana” e dai due figli della donna, Alessio Corsano e Lorenzo Ciardi. Ai tre promotori facevano capo pusher e spacciatori al minuto di cocaina. Oltre 50 giovani di età compresa tra i 16 e i 25 anni furono segnalati alla Prefettura di Salerno in qualità di consumatori di stupefacenti. Le indagini hanno permesso di individuare nell’hinterland napoletano l’area di provenienza della droga che, quotidianamente, veniva approvvigionata con quantità che superavano i 100 grammi.