CAPACCIO. Continua l'aspro botta e risposta, a distanza, tra l'arch. Francesco Forte, progettista del nuovo Puc del comune di Capaccio Paestum, ed il prof. Paolo Paolino, già presidente del Consiglio comunale capaccese. Al riguardo, riceviamo e pubblichiamo, integralmente, una nota inviata al nostro editore, Alfonso Stile, a firma del prof. Paolino:
"Egr. Direttore Stile, sono venuto a conoscenza dai suoi organi d'informazione televisivi e su Internet di essere stato oggetto di attenzione in una recente esternazione del prof. Francesco Forte, tecnico incaricato della redazione del PUC di Capaccio. È opportuno ricordare che il prof. Forte, nel corso della seguitissima intervista telefonica del 22 Dicembre 2010 a Lei rilasciata in esclusiva, apostrofò più volte “ignoranti” i cittadini capaccesi affermando che a Capaccio “l’ignoranza è grassa”. Dichiarò, altresì, che sino alla pubblicazione del suo libro “Il caso Capaccio Paestum – la relazione programmatica”, Paestum "era completamente sconosciuta, mentre per suo merito ora è conosciuta in tutto il mondo". Queste sarebbero le credenziali di un “protagonista” della cultura contemporanea?
I giudizi espressi dal “professore” non scalfiscono però minimamente la validità di quanto sostenuto nel corso del procedimento di formazione del PUC ed in particolare il contenuto delle mie Osservazioni generali presentate alla proposta di PUC.
Le valutazioni del “professore” assumono, in questo momento, un particolare significato, atteso che lo stesso, unitamente ad altre persone, come riferito da organi di stampa, sarebbe oggetto di indagine da parte della Procura della Repubblica di Salerno per fatti relativi al PUC. Dalla esternazione si evince, in modo inequivoco, che il “professore” disattese le direttive del Consiglio Comunale del luglio 2008. Si tratta evidentemente di un modo tardivo per giustificare problemi di ordine contrattuale in quanto i ritardi nell’espletamento del mandato determinarono richieste di ulteriori emolumenti. Gli emolumenti che gli furono riconosciuti non erano dovuti in quanto i ritardi erano imputabili in larga misura al fatto che il “professore” aveva disatteso le direttive del Consiglio Comunale. Tale circostanza risulta peraltro confermata dalla nota del responsabile III settore Prot. n°. 5757 del 10.02.2009 che recita: ”in definitiva ad avviso dello scrivente nulla è dovuto al redattore incaricato prof. Arch. Francesco Forte per i maggiori tempi necessari alla conclusione della redazione del PUC e del RUEC”. Il “professore” nei miei riguardi così scrive: ”In rapporto al ruolo del Presidente del Consiglio Comunale” la prima grandissima responsabilità va individuata nelle carenze presenti nella deliberazione assunta nel Luglio 2008 concernente gli indirizzi alla progettazione”; “il Presidente ha invece patrocinato la genesi di una delibera di indirizzo costruita con modalità tali da poter ammettere tutte le tesi possibili, generali e di dettaglio, naturalmente per essere tale confusa, contraddittoria, non comunicante; “il Presidente avrebbe voluto ricondurre l’elaborazione della proposta di PUC alle sue tesi, tra le molte proposte negli indirizzi, ma ciò in contrasto con quanto sancito dalla L.R. 16/2004, che attribuisce alla Giunta Comunale tale ruolo”. Quanto asserito dal “professore” merita alcune considerazioni:
Il “professore” mi attribuisce anche la responsabilità di denigrare l’operato della sua struttura “con palesi falsità riproposte sulla entità della sua remunerazione”. Nel merito ho sostenuto e confermo che al “professore” non andavano riconosciuti ulteriori e maggiori emolumenti, come invece è avvenuto, in quanto le cause dei ritardi della redazione del PUC erano riconducibili al fatto che il progettista aveva disatteso gli indirizzi consiliari come è emerso ora chiaramente dalla esternazione de quo.
È doveroso precisare che al “professore” furono riconosciuti compensi per oltre 450.000 euro e che con delibere di giunta comunale nr. 434 e nr 473 del 2009 gli fu conferito anche l’incarico per i piani attuativi con un compenso massimo di altri 100.000 euro. Inoltre la delibera nr. 45 del 28 maggio 2009 dell’Autorità di vigilanza sui lavori pubblici precisò che gli incarichi di progettazione di strumenti urbanistici dovevano avvenire secondo le norme sugli appalti pubblici. Alla luce di tali fatti ritengo che sui rapporti contrattuali sia opportuno che la prossima amministrazione Comunale revochi l’incarico per i PUA, accerti la regolarità, sotto il profilo giuridico, dei conferimenti degli incarichi per il PUC, il Piano casa, ed i PUA, verifichi la regolarità delle retribuzioni riconosciute e la sussistenza di eventuali danni patrimoniali patiti dal Comune.
Per gli accertamenti relativi alla disapplicazione delle delibere di indirizzo consiliare, alla violazione e disapplicazione del D.M. 2 aprile 1968 nr. 1444, della legge regionale nr. 16/2004 e delle altre leggi statali e regionali, (tutto analiticamente indicato nelle osservazioni alla proposta di PUC presentate il 22 giugno 2011 prot. 22931), resto in fiduciosa attesa della conclusione delle indagini in corso".
prof. Paolo Paolino
Già Presidente del Consiglio Comunale di Capaccio