POLLICA. Una fonte anonima apre un nuovo fronte nell’inchiesta di Giulio Golia e Francesca Di Stefano sull’omicidio di Angelo Vassallo: c’è un ruolo del generale Pisani e della sua famiglia nel caso della morte del sindaco eroe di Pollica?
Nelle scorse settimane con Giulio Golia e Francesca Di Stefano vi abbiamo parlato dell’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo: Nella prima puntata dell’inchiesta abbiamo raccontato tutto quello che sembra non tornare nella ricostruzione di quella notte. Nella seconda parte ci siamo concentrati sul numero curiosamente alto di carabinieri a vario titolo coinvolti nella vicenda. Nella terza parte ci siamo invece concentrati sul giro di droga nella frazione di Acciaroli: sappiamo infatti che Angelo Vassallo si era lamentato più volte con la locale caserma dei carabinieri chiedendo duri interventi per arginare lo spaccio di sostanze stupefacenti.
Adesso una nuova e clamorosa rivelazione getta nuove ombre sull’omicidio del sindaco di Pollica, ucciso il 5 settembre del 2010 con nove colpi di pistola. La fonte ci spinge ad approfondire il possibile ruolo di una figura molto importante: l’ex generale dei Carabinieri e fondatore dei Ros Domenico Pisani. Il militare, originario di Pollica, tornava spesso nella città. E sembra che i rapporti tra lui e il sindaco Vassallo non fossero esattamente idilliaci. Dietro a queste tensioni ci sarebbe stata la richiesta del militare di concedere ai fratelli Esposito una concessione balneare, rifiutata però da Angelo.
Questo sembra che fosse un comportamento normale da parte del sindaco Vassallo, che aveva deciso di non permettere ulteriori concessioni: atteggiamento che gli avrebbe provocato molti nemici, secondo il ricordo della vedova di Angelo. Il lido in questione avrebbe dovuto essere gestito dalla figlia del generale, Ausonia. Ausonia, vigilessa ad Albano Laziale, fu coinvolta l’anno successo alla morte del sindaco in un famoso caso di cronaca: si sarebbe trovata coinvolta in un caso di spaccio di droga, sfociato in una sparatoria in cui morirono due persone.
La persona che avrebbe materialmente sparato alle due vittime è Sante Fragalà, all’epoca compagno di Ausonia. Entrambi sono stati condannati per quegli omicidi: Fragalà a 26 anni di carcere, la figlia del generale Pisani a 16 anni. Questo fatto di cronaca sarebbe collegato alla morte di Angelo Vassallo per un dettaglio, cioè la pistola posseduta da Ausonia ma originariamente proprietà del generale: l’arma era simile a quella che avrebbe ucciso il sindaco di Pollica. La perizia svolta sulla pistola, però, avrebbe escluso che si tratti della stessa arma.
In ballo però ci sarebbe anche un’altra pistola: sembra infatti che Ausonia Pisani quel giorno avesse con sé un’altra arma, dello stesso modello ma con la matricola abrasa. Quella pistola fu però trovata nascosta in casa sua solo due anni dopo, nel 2013. È stata fatta una perizia anche su quella? Se fosse quella l’arma dell’omicidio Vassallo? Non lo sappiamo, ma c’è una coincidenza che fa pensare: sembra che nei giorni della morte del sindaco i telefoni ci Ausonia Pisani e Sante Fragalà si fossero agganciati alla cella della zona di Pollica. E il compagno della figlia del generale, secondo gli investigatori, sarebbe stato uno dei capi del Clan Fragalà, presunta associazione mafiosa attiva sul litorale di Roma.
Dopo la condanna per quel doppio omicidio Sante Fragalà è diventato un collaboratore di giustizia e ha contribuito a far arrestare quasi tutti i componenti della sua famiglia. Non sappiamo se esista un possibile collegamento tra questa vicenda e l’omicidio di Angelo Vassallo: noi de Le Iene ribadiamo l’appello a chiunque conosca qualsiasi dettaglio su questa storia a contattarci per aiutare a fare luce su questo mistero irrisolto. (fonte iene.mediaset.it)