CAPACCIO PAESTUM. La BCC di Aquara ha recentemente ospitato, presso la sua sede di Capaccio-Paestum, un incontro informale tra alcuni importanti imprenditori del territorio salernitano per fare una riflessione comune sul sistema Italia e su come la parte imprenditoriale può e deve svolgere un ruolo di cittadinanza attiva. Il tavolo, coordinato dal direttore generale della BCC Aquara, Antonio Marino, e in presenza della vicepresidente Lucia Baldino e del consigliere di amministrazione Marco Galardo, ha registrato le seguenti presenze: Donato Alonso (Planet Beverage di Capaccio), i fratelli Giuseppe e Fabio Altamura (Azienda agricola Altamura di Pontecagnano), gli avvocati Massimiliano Marotta e Rosario Cozzi di Salerno, Antonio Palmieri (Tenuta Vannulo di Capaccio), Giuseppe Pizzuti (Molini Pizzuti di Bellizzi), Enrico Rainone (Beta Group srl di Salerno), ed Ernesto Reverchon (ordinario di impianti chimici, Università degli Studi di Salerno). Tanti i temi discussi durante l'incontro. Ci si è soffermati principalmente sulle tante difficoltà che incontrano le imprese oggi nello svolgere proficuamente la loro attività: dalla corruzione alla iperburocrazia passando per la giustizia, la mancanza di innovazione e differenziazione del prodotto alla competitività sul mercato, dall'ambiente alla valorizzazione del territorio e soprattutto la mancata certezza dei pagamenti.
Il dibattito, arricchito dall'eterogeneità delle esperienze e delle competenze presenti, ha permesso un confronto serio e critico sulla situazione economica e sociale del territorio salernitano, non tralasciando osservazioni sull'andamento nazionale e su possibili miglioramenti che andrebbero implementati per attenuare il fenomeno della delocalizzazione, con annessa perdita di know-how e di capitale umano e conseguente depauperamento dei territori e dell'economia locale, come certificato dal recente rapporto Svimez sul Mezzogiorno. Da qui, anche il ruolo chiave dell'Università, come motore di ricerca per valorizzare le attività produttive locali. Al termine dell’incontro, tutti hanno convenuto sulla necessità di proseguire questo confronto di idee e di allargarlo ad altri importanti imprenditori, al fine di qualificare sempre più l’analisi della situazione provinciale e nazionale e giungere a formulare delle utili proposte alla classe dirigente.
Gli imprenditori, insomma, non vogliono rinunciare ad essere parte pensante e propositiva della società e vogliono farlo proprio in questo particolare momento in cui pare che lo smarrimento generale si va sempre più ampliando e c’è sempre più bisogno di chi dal pessimismo della ragione voglia far emergere i rischi ma anche le opportunità che il mondo imprenditoriale si trova a vivere quotidianamente.