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A PONTE DI FERRO
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Capaccio, scarichi illegali: Genio Civile "incompetente", perizia alla Regione
Alfonso Stile
24 aprile 2020 10:12
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CAPACCIO PAESTUM. Sversamenti illegali a Ponte di Ferro in piena estate 2019. Il Genio Civile di Salerno dichiara di non possedere le “necessarie competenze in materia ambientale e di igiene pubblica” e, quindi, di “non poter individuare propri funzionari per l’espletamento dell’incarico” di verificare gli impianti dell’azienda ‘Il Tempio’. 

L’ente lo scrive, nero su bianco, nella nota inviata alla prima sezione del Tar di Salerno che, con apposita ordinanza collegiale del 21 novembre scorso, dispose una perizia dell’ufficio del Genio Civile di Salerno “allo scopo di riscontrare lo stato dell’impianto in oggetto, il suo attuale funzionamento nonché la possibilità che venga agevolmente ripristinato nonostante le opere eseguite, con l’obiettivo di verificare l’effettiva sussistenza, anche soltanto potenziale, della dedotta situazione di pericolo, previa acquisizione della documentazione relativa alla vicenda in questione in possesso di tutte le amministrazioni intervenute”. Preso atto della necessità di disporre la sostituzione del verificatore e di individuare un organismo in possesso d’idonee competenze tecniche per l’effettuazione dei menzionati accertamenti, il Tar di Salerno, con una nuova ordinanza emessa ieri, ha così ritenuto “di poter affidare il predetto incarico di verificazione alla Direzione Generale per il ciclo integrato delle acque e dei rifiuti - Valutazioni e autorizzazioni ambientali della Regione Campania, come peraltro segnalato nella nota dell’Ufficio del Genio civile di Salerno; l’esito dovrà pervenire entro il termine improrogabile del 15 giugno 2020”, fissando la nuova udienza camerale per il giorno 22 luglio 2020.

Saranno dunque esperti incaricati dalla Regione Campania a valutare se l’azienda ‘Il Tempio’ di Capaccio Paestum dovrà, o meno, ottemperare all’ordinanza sindacale contingibile inerente l’urgente eliminazione degli inconvenienti igienico-sanitari emessa sulla scorta del verbale di operazioni compiute e contestuale sequestro redatto dalla Polizia Municipale, del verbale redatto dal personale del Nucleo Ambientale Investigativo comunale e del verbale relativo al campionamento delle acque a firma del dott. Valerio Desiderio (richiamato nel verbale di sequestro ma non allegato né notificato), dopo l’accoglimento da parte del Tar salernitano dell’istanza di misure cautelari monocratica del titolare, Gianluigi Barlotti, e la sospensione dell’ordinanza sindacale sino alla data della Camera di consiglio da parte dei magistrati del Tar, i quali, nell’ordinanza del 21 novembre 2019, ritennero che “la decisione del gravame non possa prescindere dal compiuto accertamento dello stato dei luoghi”.



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