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Capaccio Paestum, strappo Alfieri-Sica: complotto per sfiduciare il sindaco?
Alfonso Stile
28 ottobre 2020 21:53
Eye
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CAPACCIO PAESTUM. Strappo con strascichi velenosissimi nella maggioranza consiliare di Capaccio Paestum tra il sindaco, Franco Alfieri, ed il presidente del Consiglio comunale, Emanuele Sica (nella foto). A sgretolare la fiducia del primo cittadino un’accusa grave, pesantissima per chi riveste il ruolo di garante del consesso civico: l’aver ordito un complotto alle sue spalle per sfiduciarlo. A riferire al sindaco il presunto tentativo di far decadere anzitempo l’Amministrazione comunale sarebbero stati stamane tre consiglieri, sondati dallo stesso Sica per raggiungere ed apporre le nove firme necessarie davanti al notaio. 

Confessioni che svelano trame tutte da dimostrare, ovviamente, ma sufficienti ad innescare uno sdegno tale, in Alfieri, da indurlo a pubblicare questa mattina un post sibillino sul suo profilo Facebook, che recita testualmente: “La saliva è utile, preziosa per sprecarla! Le mele marce con le mele marce. La serpe in seno con i serpenti. Noi a lavoro per la città!”. Una dichiarazione pubblica che non lascia spazio ad interpretazioni ed ha scatenato, all’ombra dei Templi, la caccia al destinatario delle durissime invettive. Messaggi decriptati quando si è sparsa la voce di un alterco diretto tra Alfieri e Sica avvenuto proprio stamattina in municipio, culminato con un ‘energico’ invito del sindaco al presidente del Consiglio civico di uscire dal suo ufficio, sulla cui porta è stato poi apposto addirittura un cartello con la scritta: “Ingresso vietato ai serpenti”.

Resta da capire chi ha ‘smascherato’ Sica e come lo stesso sarebbe effettivamente riuscito a convincere altri 4 consiglieri, vista la maggioranza granitica finora più volte ostentata da Alfieri e se si vuol dare per scontato l’appoggio dell’opposizione nell’azione sovversiva.

ALFIERI E SICA TACCIONO - Contattati telefonicamente per chiarimenti o smentite al riguardo, sia Alfieri che Sica hanno declinato l’invito a rilasciare qualsiasi tipo di dichiarazione. Almeno per ora… si suppone, visto l’evidente e serio problema politico che porrebbe nel caso la questione. Se per Emanuele Sica defenestrare Alfieri appare una strada impossibile, altrettanto ardua è quella del sindaco per revocare l’incarico al presidente del Consiglio comunale: per legge, c’è bisogno di una motivazione valida alla base e l’approvazione dei 2/3 dell’assise.  Se Sica può rigettare e smontare tutte le accuse mosse nei suoi riguardi in mancanza di prove incontrovertibili, Alfieri potrebbe invece produrre un documento politico forte mirato a ‘dimissionare’ virtualmente Sica sminuendone comunque il ruolo.

ALFIERI E SICA AI FERRI CORTI DA TEMPO - I due, al di là dei meri formalismi di facciata, erano in realtà in attrito da tempo, fino a guardarsi con diffidenza in occasione delle ultime Elezioni Regionali, quando Alfieri ha sponsorizzato il salernitano Nino Savastano e Sica invece il capaccese Luca Sabatella, esponente autorevole della minoranza consiliare. 

Durante gli ultimi appelli al voto, infatti, fecero storcere il naso all’Amministrazione i seguenti passaggi di un post di Emanuele Sica pro Sabatella: “Ancora una volta il sabotaggio è in atto... Ancora una volta vogliono farci credere che non si può fare, che votare per il candidato locale è un voto sprecato, un’utopia. In realtà, il vero spreco sarebbe votare di nuovo per i soliti noti, per quei predatori di voti che puntualmente si dimenticano di questa terra il giorno dopo le elezioni. Basta, sfatiamo questo tabù! Diamo una sonora lezione a chi dice di non votare per Capaccio Paestum!”. Per molti, colui a cui andava data la ‘sonora lezione’ era proprio Alfieri… che invece stamattina, poco dopo il suo post che ha scatenato la curiosità dei capaccesi, ha incassato a favore il seguente messaggio scritto in bacheca dal consigliere di maggioranza da poco arruolato, Angelo Quaglia, inequivocabilmente allineato al pensiero del sindaco: “Ogni falsità è una maschera, e per quanto la maschera sia ben fatta, si arriva sempre, con un po’ di attenzione, a distinguerla dal volto”.

Non ultimo, tra i due, uno scambio non troppo velato di reciproche 'accuse': per Alfieri, quella di amministrare in maniera dispotica e di aver ‘decapaccenizzato’ la macchina comunale circondandosi di fedelissimi forestieri; per Sica, quella di essere manipolato dall’ex presidente del Consiglio comunale, Nino Pagano, e dal ‘suo’ additato mentore Roberto D’Angelo (coordinatore cittadino di Italia Viva), rei di aver organizzato e sancito la precoce fine dell’ex Amministrazione Palumbo. 



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