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UCCISO DAL COVID-19
UCCISO DAL COVID-19
Morto Donato Bilancia: quando il feroce killer giocava d'azzardo a Capaccio
Alfonso Stile
18 dicembre 2020 11:06
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CAPACCIO PAESTUM. È morto ieri nel carcere di Padova, ucciso dal Covid-19, uno dei più efferati serial killer che la cronaca nera italiana ricordi: si tratta di Donato Bilancia (nella foto), stroncato a 69 anni dal Coronavirus dopo averne trascorsi 22, in galera, per l’assassinio di 17 persone ed un tentato omicidio, delitti commessi tutti in maniera brutale per i quali fu condannato, nel 2000, a 13 ergastoli e 16 anni di reclusione. Originario di Potenza, è in Liguria che ha trascorso la maggior parte della sua vita, seminando il terrore tra il 1997 e 1998. 

Nel suo passato, però, spunta spesso Capaccio Paestum: la sua famiglia, infatti, possedeva una villetta alla Laura acquistata per trascorrere le vacanze al mare e dove si trasferì stabilmente, nel 1980, quando il terremoto rase al suolo la loro abitazione in Basilicata. Bilancia, all'epoca 30enne, veniva infatti a trovare spesso il papà Rocco, in pensione: non sono pochi coloro che, ancora oggi, lo ricordano impegnato in lunghe partite a carte e soldi in vari bar della zona, dove lo chiamavano Donatino ‘mopiglia, soprannome derivato dalla frase che sovente pronunciava suo padre, anche lui frequentatore di bische, ogni volta che prendeva una carta da gioco sul tavolo. Un uomo nato con il vizio della scommessa, pronto a puntare denaro per qualsiasi motivo, anche banale: proprio il gioco d’azzardo fu una delle maledizioni di Bilancia, il quale, vittima di una truffa di amici fidati con dadi truccati, perse metà del suo patrimonio, facendo emergere in lui lo spietato mostro che trucidò 17 persone tra biscazzieri, cambiavalute, prostitute e metronotte.



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