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UDIENZA PRELIMINARE IL 4 MAGGIO
UDIENZA PRELIMINARE IL 4 MAGGIO
Eboli, caso Ises: rischio processo per Cariello, Di Benedetto e intera 'corte'
Alfonso Stile
22 marzo 2021 14:27
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EBOLI. Uso improprio della Casa del Pellegrino. L’odissea giudiziaria in cui è precipitato l’ex sindaco di Eboli, Massimo Cariello, lo vede nuovamente accusato di abuso d’ufficio, in concorso, stavolta insieme al suo ex vice e potenziale candidato alla sua successione alle elezioni Comunali del prossimo autunno, Cosimo Pio Di Benedetto (nella foto), e vari esponenti di spicco della sua ex Amministrazione.

Il pm Elena Cosentino ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex primo cittadino ed altri 23 indagati: l’udienza preliminare è stata fissata, per il 4 maggio prossimo, davanti al gip Vincenzo Pellegrino.

In tutte le imputazioni ipotizzate dalla Procura della Repubblica di Salerno, compare sempre il nome di Cariello. Rischiano il processo con lui, oltre al già citato già vicesindaco ed erede politico Di Benedetto, anche la sua intera 'corte' politica, ovvero: l’ex assessore all’Ambiente e coordinatore delle liste elettorali di entrambi, Ennio Ginetti; l’ex assessore alla Sicurezza, Vito De Caro; l’ex assessore ai Lavori Pubblici, Matilde Saja; l’ex assessore alla Pubblica Istruzione, Angela Lamonica; l’ex assessore alle Politiche Sociali, Lazzaro Lenza; l’ex assessore alle Attività Produttive, Maria Sueva Manzione; l’ex presidente del Consiglio comunale, Fausto Vecchio; i già consiglieri comunali di maggioranza Gina Maria Sgritta, Luigi Guarracino, Emilio Masala, Giuseppe Piegari, Rosa Altieri, Pierluigi Merola, Vittorio Bonavoglia e Mario Domini, oltre a Filomena Rosamilia (ex consigliere di maggioranza, poi presidente del Consiglio comunale e coordinatrice di una lista pro Cosimo Di Benedetto); Giancarlo Presutto (ex consigliere di maggioranza e candidato sindaco del Psi); Vincenzo Marchesano (ex consigliere di maggioranza e capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia); Giuseppe La Brocca (ex consigliere di maggioranza ed attuale coordinatore cittadino di Cambiamo con Toti). Indagati anche il commissario liquidatore Ises, Angela Innocente, ed il presidente della società cooperativa Nuova Ises, Tullio Gaeta.

COME NASCE L’INDAGINE - L’indagine verte sull’affidamento della struttura pubblica denominata appunto ‘Casa del Pellegrino’, realizzata con circa 6 milioni di euro di fondi europei attraverso la Regione Campania, al centro riabilitativo Ises, sia con la precedente ragione sociale sia con l’attuale.

L’inchiesta parte da una lunga serie di denunce inviate a magistratura, Anac, Asl e Corte dei Conti dal parroco del Santuario di Sant’Antonio di Eboli, don Vincenzo Caponigro, fautore del complesso destinato al rilancio del cosiddetto turismo religioso, segnalanti a più riprese l’uso distorto della struttura rispetto le finalità sociali per cui era stata immaginata e costruita, innescando risvolti clamorosi. 

Il complesso, infatti, fu trasformato dall’Amministrazione Cariello in centro di assistenza socio-sanitaria tra il 2016 e 2017: Consiglio comunale e Giunta di allora produssero e firmarono una serie di atti d’indirizzo e di gestione per modificare la destinazione d’uso della struttura, affidandola poi alla cooperativa Ises, in forte crisi, allo scopo di salvaguardarne gli occupati, 100 dipendenti poi ridotti a 40, garantendo così le cure a una ventina di pazienti loro assegnati.

L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha evidenziato numerose anomalie, dando ragione al parroco e trasmettendo la relazione finale alle autorità competenti. Di riflesso, anche la Corte dei Conti sarebbe pronta con gli inviti a dedurre, nei confronti dei numerosi ex amministratori, ipotizzando un danno erariale di circa 1,7 milioni. Le indagini sono state chiuse il 23 dicembre 2019. 



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