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IL MESSAGGIO
IL MESSAGGIO
Bcc Capaccio Paestum Serino: auguri di Pasqua, emblema di resilienza e rinascita
Comunicato Stampa
02 aprile 2021 17:51
Eye
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CAPACCIO PAESTUM. Auguri di Pasqua e messaggio per il futuro da parte della Bcc Capaccio Paestum Serino. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la missiva a firma del presidente, Rosario Pingaro, e del direttore generale, Giancarlo Manzi, rivolta a soci e clienti.

Carissimi Soci e Clienti, veniamo da un anno extra-ordinario. Pensavamo di poter vivere un’epoca di cambiamenti. Ci siamo trovati in un cambiamento d’epoca. Inatteso. Incredibile. In uno scenario così complesso, caratterizzato da una crisi pandemica mondiale, che dura ormai da più di un anno, come BCC di Capaccio Paestum e Serino:

- stiamo lavorando per rafforzare il ruolo del Credito Cooperativo e continuare a sostenere i territori e le comunità locali;

- ci siamo dichiarati immediatamente presenti per fare, come sempre, la propria parte con interventi di solidarietà e misure di sostegno creditizio.

Il nostro Gruppo Bancario Cooperativo ICCREA, il maggior Gruppo bancario cooperativo italiano, orientato alle famiglie e alle piccole e medie imprese, è con noi in prima linea per continuare ad assicurare supporto   e ri-unire il buono del mondo di “prima” con il nuovo buono del mondo di “dopo”.

Come BCC, vivendo la quotidianità delle nostre comunità locali, avendo precise responsabilità, a livello istituzionale, politico ed economico sociale e rappresentando spesso lo snodo tra il momento decisionale e quello realizzativo, possiamo fare la nostra parte. Questa fase dolorosa, che ha causato la perdita di tantissime persone in tutto il mondo, ha portato grandi sconvolgimenti aprendo però alcuni squarci e svelando alcune verità: l’interdipendenza di tutti, la necessità di cooperazione per affrontare e risolvere i problemi, da quelli ambientali a quelli dell’immigrazione e della sanità. L’importanza di beni comuni come la salute e la possibilità di una nuova organizzazione del lavoro dovranno costituire una eredità culturale da valorizzare ancor più.

A livello economico il peso della pandemia è stato e sarà rilevante. Oggi e nel prossimo futuro, le Banche di Credito Cooperativo sono e saranno chiamate a svolgere, ancora di più, il ruolo della BANCA CHE C’E’, a “fare” e a “dare” in misura maggiore rispetto a quanto sinora fatto e dato, poiché il contesto sarà ancora più difficile di quello che ha caratterizzato la crisi decennale 2008/2018.

Come BCC di Capaccio Paestum e Serino, in coerenza con l’identità mutualistica di banca delle comunità, non abbiamo fatto mancare il nostro sostegno e la nostra vicinanza. Dall’inizio della pandemia abbiamo fronteggiato le emergenze con diverse iniziative facendo ricorso a misure creditizie straordinarie per fornire il necessario supporto finanziario ad imprese, famiglie e professionisti, avvalendoci delle misure azionate a livello nazionale ed europeo e non solo. 

Il numero totale delle richieste di moratorie, afferenti alle varie tipologie di intervento (ex lege, ABI, di iniziativa) approvate dalla nostra Banca è risultato pari a quasi 900, per un ammontare di oltre € 60 milioni. Con riferimento alle ulteriori misure sul credito (decreto “Liquidità”) risultano approvate più di 1000 richieste per oltre € 50 milioni. Una quota significativa di prestiti ha riguardato quelli sino ad € 30mila (800 richieste approvate per € 17 milioni). 

Abbiamo, poi, sostenuto con donazioni l’acquisto di apparecchiature biomedicali per gli ospedali presenti nella nostra area di competenza (Agropoli, Roccadaspide, Eboli, S.G. Moscati di Avellino), promosso una raccolta fondi a favore della Croce Rossa di Capaccio Paestum e dell’Associazione il Sorriso Onlus di Avellino e fornito supporto nel potenziamento della didattica a distanza nelle scuole.

Il risultato di esercizio 2020 pari ad € 126 mila, per effetto di tutto quanto innanzi e delle considerazioni integrative sviluppate nel seguito, non è esaltante. La redditività ha risentito – coerentemente con il tempo che stiamo vivendo - degli effetti derivanti dalle azioni importanti cui abbiamo dato seguito.

Per altro verso, la nostra Banca:

- è cresciuta in maniera importante nei numeri e nei volumi intermediati [rispetto al 2019, l’attivo è aumentato del 19%, passando da € 438 milioni ad € 521 milioni, i crediti verso clientela si sono incrementati del 23% (da € 189 milioni ad € 233 milioni), il totale della raccolta diretta ed indiretta da clientela ha fatto registrare una variazione positiva pari a quasi il 20% (da € 360 milioni ad € 430 milioni);

- ha ampliato la propria area operativa che si sviluppa sempre più in due province (Salerno ed Avellino), incrementando la presenza di filiali (passate da 10 a 12 a seguito dell’acquisizione, ad aprile 2020, degli sportelli di Salerno e Montoro) e ATM Bancomat (passati da 21 a 25, di cui 15 evoluti, insistenti presso aree self). 

La reazione alla pandemia è stata positiva. Tanti hanno soccorso gli altri senza pensare a sé stessi, tanti hanno fatto e lavorato di più, in maniera generosa. Non è il momento di abbassare la guardia. Altre sfide chiedono risposte urgenti. Non si supera il presente se non si guarda al futuro. Dobbiamo essere convinti che questa fase, difficilissima per il nostro Paese e per la vita di tutti noi, è comunque transitoria. Allo stesso tempo dobbiamo essere consapevoli che ne usciremo tanto prima quanto più responsabili saremo nei nostri comportamenti e nella partecipazione massiva e convinta al piano vaccinale. 

Noi siamo pronti per fare la nostra parte anche su questo fronte. Abbiamo aderito, infatti, alle iniziative di Federcasse, Confindustria Salerno ed Associazione Bancaria Italiana per contribuire, con la messa a disposizione delle nostre sedi, alla realizzazione del “piano di vaccinazione” per i dipendenti, le loro famiglie, i soci, i clienti, i cittadini. Siamo pronti come Banca di comunità per la vaccinazione delle nostre comunità. Ancora di più nelle difficoltà, emerge che il modello di banca di relazione a ispirazione mutualistica e comunitaria è pienamente attuale perché riesce ad adattarsi alle situazioni e a rispondere alle esigenze.

Lo abbiamo visto negli ultimi quarant’anni: le BCC hanno dimostrato di sapersi adeguare ai cambiamenti; hanno aumentato le quote di mercato e potenziato le strutture di Categoria che hanno permesso la realizzazione di economie di scala in alcuni specifici ambiti rispondendo ai bisogni di soci e clienti; hanno favorito l’avanzamento del sistema dei controlli interni e della safety net di sistema, attraverso la quale hanno risolto le proprie difficoltà senza ricorso all’aiuto dei contribuenti o delle banche di diversa natura giuridica. 

Fin dalla loro nascita, le Casse Rurali sono state giudicate “un paradosso economico” e diverse volte è stata pronosticata la loro scomparsa dal mercato. Eppure queste banche, da quasi 140 anni, ieri come oggi, continuano a mostrare resilienza, facendo leva sulla propria identità originale come chiave della loro competitività. Siamo banche attuali, ci sforziamo per essere sempre al passo coi tempi. Siamo Banche a KM ZERO. Oggi si parla tanto di economia circolare, noi siamo una espressione concreta di tale economia, restituiamo al territorio ciò che raccogliamo nei nostri territori. Tutto questo ha un valore che deve essere preservato. Ci impegneremo per far sì che ciò avvenga.

Siamo in un momento storico in cui l’intervento pubblico è quanto mai indispensabile ed in cui contemporaneamente le condizioni di credito sono favorevoli come mai in passato. Le misure sinora messe in campo ed attuate dal Sistema Bancario Italiano sono state ingenti. Adesso, però, è avvertita l’esigenza di neutralizzare le preoccupazioni delle tante realtà che continuano a subire gli effetti del protrarsi della pandemia. Sulle spalle delle imprese e delle famiglie italiane gravano oltre 300 miliardi tra finanziamenti con garanzie pubbliche e moratorie sui mutui, che andrebbero rispalmati.  

Occorrono, come giustamente chiesto dall’Associazione Bancaria Italiana, interventi volti a consentire il prolungamento delle misure eccezionali (sia delle moratorie che della durata dei finanziamenti garantiti dallo Stato, fissata a 72 mesi, nell’ambito del quadro temporaneo) ed il rinvio dell’applicazione di alcuni provvedimenti (come la nuova definizione di default ed il calendar provisioning). Il timore che la pandemia possa determinare un incremento dei crediti deteriorati è fondato. La preoccupazione che l’aver soddisfatto le esigenze di liquidità originate dalla crisi si trasformi in un aumento del tasso di insolvenza, innescando il deterioramento degli attivi bancari di fronte ad un evento globale e imprevedibile, deve essere considerata e valutata dalla Commissione UE e EBA. Il rischio che si corre di fronte a tale scenario potrebbe essere quello di indebolire la capacità del sistema bancario di sostenere la ripresa economica, che tutti si attendono allorquando gli effetti della pandemia saranno terminati, consci che le difficoltà potrebbero rendere più complicato l’accesso al credito bancario ed inasprire la fase recessiva anziché favorire la ripresa. Se si supera questo scoglio ci si potrà concentrare sugli investimenti nella transizione sostenibile e digitale. A questo scopo devono essere pensati ed attuati interventi per preparare le imprese al rilancio e al recupero di competitività attraverso investimenti in linea con gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

L’Italia riceverà oltre 200 miliardi di euro dal Programma Next Generation EU. La capacità progettuale e l’efficienza realizzativa saranno decisive per la vita di diverse generazioni a venire. Il nuovo impressionante debito pubblico dovrà essere “produttivo” e “generativo” come non mai e non costituire una zavorra insopportabile. Le condizioni per il finanziamento ci sono, quindi l’attenzione deve essere concentrata sulle modalità per spendere le risorse in maniera efficiente e lungimirante.

Dobbiamo essere consapevoli che nel “post covid” ci ritroveremo in un mondo diverso, l’auspicato ritorno alla normalità sarà ritorno ad una nuova e diversa normalità. Il Coronavirus accelererà i grandi cambiamenti già visti negli ultimi 10 anni, non solo quelli derivanti dalle nuove tecnologie. Il nuovo processo di trasformazione è già iniziato. Si stanno modificando i nostri modi di vivere, di lavorare, di produrre beni e servizi, di studiare, di abitare gli spazi, di relazionarci con gli altri. Il Credito Cooperativo è partecipe e protagonista della dimensione territoriale di questo immenso cantiere. La nostra Banca è pronta a farlo assieme al Gruppo Bancario Iccrea. Perciò ci adopereremo ulteriormente, consapevoli che bisogna fare rete per dare vita ad un’opera congiunta.

Carissimi Soci e Clienti, vogliamo cogliere questo momento per ringraziarVi per la fiducia crescente che ci accordate, vogliamo esprimere gratitudine ai NOSTRI COLLABORATORI per la disponibilità e per gli sforzi profusi in una situazione inedita e complessa. Dall’inizio dell’emergenza pandemica la BCC di Capaccio Paestum e Serino è in prima linea e, nel rispetto dei provvedimenti emanati dalle autorità nazionali e locali, sta assicurando l’erogazione dei servizi creditizi grazie soprattutto all’impegno costante e responsabile delle nostre Lavoratrici e dei nostri Lavoratori.

Il quadro di quanto accaduto e di quanto può ancora accadere rimane pieno di interrogativi. Siamo immersi, nostro malgrado, in un flusso inatteso di eventi epocali, nel cambio di paradigma di un’intera società. Anche se mettere in prospettiva gli effetti degli eventi verificatisi ed ancora in corso è un esercizio difficile, è giunto il momento di riordinare le idee per ripartire conservando memoria dei tanti gesti di umanità, di solidarietà e di responsabilità degli italiani. Con questo auspicio, auguriamo a tutti Buona Pasqua, una Pasqua che dovrà segnare l’avvio del tempo migliore.



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