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LO SCANDALO
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Unisa, compravendita esami: scena muta davanti al gip dei due dipendenti arrestati
Redazione
07 aprile 2021 11:20
Eye
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SALERNO. Scandalo sulla compravendita di esami e test d’ingresso all’Università di Salerno. Scena muta davanti al gip dei dipendenti dell’ateneo arrestati dalla Guardia di Finanza, la scorsa settimana, con l’accusa di accesso abusivo al sistema informatico, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, induzione indebita a dare utilità. Il 65enne Carmine Leo e il collega 53enne Carmine Cioffi, dunque, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, nell’ambito dell’inchiesta che, tra studenti e genitori degli stessi, coinvolge altri 42 indagati a piede libero, per complessivi 70 capi d’imputazione ricostruiti dagli inquirenti con il coordinamento della Procura della Repubblica di Salerno. I due complici restano così ristretti agli arresti domiciliari: spetterà ai rispettivi legali difensori decide se presentare ricorso al Riesame per richiedere l’attenuazione della misura cautelare.

Da inconfutabili riscontri investigativi è emerso che Leo e Cioffi, in cambio di denaro o regalie di vario tipo,   utilizzavano le proprie credenziali per attestare, falsamente, esami universitari in realtà mai sostenuti dagli studenti, favorendo sconti sulle tasse universitarie e l’ottenimento di crediti fasulli. Le indagini dei Finanzieri hanno consentito di risalire, in tutto, a 34 casi di carriere universitarie artefatte, molte delle quali culminate nel conseguimento del titolo di laurea. Fondamentale si è rivelata la collaborazione dell'Ateneo che, anche al fine di evitare ulteriori manipolazioni, ha subito sospeso Leo e, successivamente, ha congelato il sistema informatico consentendo l'acquisizione di tutte le necessarie fonti di prova.



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