AQUARA. Un esempio da seguire, nello sport come nella vita: è questa la comune definizione di Raffaele Capozzoli, giovane aquarese illustre scomparso troppo presto, 28 anni fa, in Valle d'Aosta. A Capozzoli, 29 anni appena, e già funzionario della Banca d'Italia, morto in un tragico incidente in montagna nel 1984, è stato intitolato il campo sportivo di Aquara, sua cittadina natale, nel corso di una cerimonia organizzata dal fratello Sergio. Presenti le autorità locali capeggiate dal sindaco aquarese, Franco Martino; i familiari di Raffaele, finanche il presidente della filiale di Salerno della Banca d'Italia, Emanuele Alagna: tutti hanno sottolineato le straordinarie virtù di un giovane che nel giro di pochi anni è riuscito a conseguire ottimi risultati negli studi, poi ad affermarsi nel mondo del lavoro, e che ha lasciato dietro di sè una scia virtuosa, grazie alla quale oggi viene additato per l'impegno e la tenacia che gli hanno permesso di emergere. Alla cerimonia di intitolazione del campo sportivo ha fatto seguito una partita della squadra di calcio locale, la ASD Aquara, e la Real Aversana. L'evento è stato patrocinato dalla Banca di Credito Cooperativo di Aquara, presieduta da Luigi Scorziello, presente insieme al direttore generale Antonio Marino.