PALINURO. Il 23enne greco Panaiotis Telios soffriva d’asma e non avrebbe potuto conseguire il titolo di diver, un brevetto subacqueo non rilasciabile per chi non possiede condizioni di salute tali da permettere l’immersione in una grotta. A svelare il retroscena sulla morte di uno dei quattro sub deceduti il 30 giugno scorso all’interno della Grotta del Sangue a Palinuro, sono i legali della famiglia di Panaiotis, Silverio Sica e Benedetta Sirignano. Inoltre, essendo il 23enne residente a Reggio Calabria un inesperto e neofita subacqueo, non sarebbe stato idoneo ad una “cave immersion”. Tra l'altro, i legali della famiglia del giovane greco hanno anche denunciato, in coincidenza con la nomina di propri consulenti tecnici di fiducia in vista dell'esame probatorio, la misteriosa scomparsa del computer subacqueo da polso del sub greco, dato che non risulta tra le attrezzature che verranno esaminate Proseguono le indagini per appurare ciò che accade in quel pomeriggio di sabato 30 giugno, quando a perdere la vita oltre a Panaiotis, furono la 36enne salernitana Susy Cavaccini e i 41enni Andrea Petroni e Douglas Rizzo. A scampare miracolosamente dalla morte la ragazza di Panaiotis, unica superstite della tragedia di Palinuro.