AGROPOLI. "La nostra città è diventata il crocevia per gli affari di gruppi di extracomunitari che si dedicano al commercio abusivo e altre attività malavitose con la complicità di nostri concittadini che lucrerebbero con locazioni di immobili o percentuali sulle vendite". È questa la denuncia, contenuta in un esposto inviato alla Procura di Vallo della Lucania, dalla neo associazione “Camelot”, presieduta dall’avvocato Giovanni Basile, che si occupa di legalità, antiracket, antiusura, pari opportunità e difesa dei cittadini. "Serve – afferma Basile - un’azione incisiva da parte delle forze dell’ordine, anche con appostamenti in borghese alle fermate degli autobus. Spesso questi ambulanti abitano stipati a decine in piccoli appartamenti, concentrati soprattutto nella zona del lungomare San Marco e in via Piave. La loro attività è organizzata come caporalato, e molti di loro sono affiliati ad attività malavitose, supportate da cittadini agropolesi che guadagnerebbero grazie agli affitti o a percentuali sulle vendite". Un fenomeno che sebbene si incrementa durante l’estate persiste tutto l’anno. "Alcuni ambulanti – continua Basile – utilizzano Agropoli come base operativa, soggiornandovi soltanto e facendo da qui partire il commercio verso altre località, utilizzando i mezzi pubblici per spostarsi, arrivando fino ad Eboli, a nord, e oltre Casal Velino Marina, verso sud. Gli ambulanti si concentrano sul lungomare San Marco svolgendo attività illecita di vendita, senza emissione di scontrini fiscali o ricevute. Stando a quanto dichiarato dagli stessi turisti, cittadini e commercianti delle zone interessate, non si tratterebbe di un’attività occasionale, bensì coordinata, organizzata gerarchicamente e spesso svolta con l’utilizzo di mezzi comuni". Basile nella denuncia inviata alla Procura chiede una "maggiore tutela dei diritti dei cittadini, spesso importunati dall’insistenza dei venditori in strada, e quelli dei commercianti, che subiscono danni economici e concorrenza sleale. Vanno tutelati anche i diritti degli stessi stranieri residenti ad Agropoli, rispettosi delle normative, ma che per colpa di alcuni vengono additati dalla collettività o peggio limitati nella loro libertà personale perché costretti, da gruppi criminosi, allo svolgimento di attività illecite. Senza dimenticare il decoro della nostra città, messo in discussione da alcuni proprietari di immobili, che, per trarre facili profitti, non selezionano i flussi turistici e sembra siano complici dell’attività criminale".