AGROPOLI. Come fronteggiare la domanda di assistenza di una popolazione sempre più anziana: il 5,7% degli ultraottantenni nel 2010 diventerà nel 2025 il 7,8% della popolazione. Gli ospedali in relazione alla evoluzione tecnologica e scientifica erogheranno ricoveri sempre più brevi, permettendo ai dimessi di essere curati a domicilio. Come fare e che fare? Questi interrogativi sono stati i temi centrali di un importante Convegno tenutosi presso l’Ospedale di Agropoli sulle Cure domiciliari e Palliative, con il contributo dei Dirigenti responsabili delle Cure Domiciliari delle AA.SS.LL della Regione Campania. Presenti numerosi Direttori di Distretto Sanitario. Si è discusso dei vari modelli di cure che si sono sviluppati nel tempo, con una particolare attenzione ai malati in fase terminale sia a domicilio che negli Hospice (l’ASL Salerno ha tre strutture, con una rete organizzata, unica nel territorio regionale). Sono state rappresentate esperienze e contributi di altre regioni. Al termine l’interessante Tavola Rotonda, a cui hanno partecipato la dr.ssa Rosanna Romano, responsabile del Settore Fasce Deboli della Regione Campania, la dr.ssa Giuseppina Arcaro Responsabile delle Cure Domiciliari dell’ASL SA, il dr. Giuseppe Zuccatelli, Consigliere dell’AGENAS e Sub Commissario ad Acta della Regione Abruzzo, il dr. Tonino Pedicini, Direttore Generale dell’Istituto Tumori Pascale, il dr. Antonio Lucchetti, Direttore di Distretto Sanitario e la dr.ssa Maria Antonietta Scovotto, Presidente della SIMG di Salerno.
Si sono affrontati i temi della sostenibilità economica, del fabbisogno di personale e delle modalità d’impiego nel sistema delle cure domiciliari, soprattutto in epoca di Piano di Rientro e di spending review. La condivisa determinazione finale è stata che i processi di revisione organizzativa delle AA.SS.LL devono individuare una riallocazione delle risorse sulle cure domiciliari, senza le quali vi sarebbe una insostenibilità di tutto il sistema assistenziale.