Attualità
Stoccolma, tre salernitani in difesa del Made in Italy con "Striscia la Notizia"
Redazione
25 ottobre 2012 13:54
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Tre salernitani a Stoccolma, con “Striscia la Notizia”, a difesa del Made in Italy. Riccardo D’Alessio del caseificio Rivabianca di Capaccio, Nicola Palmieri dell’azienda agricola “Tenuta Vannulo” di Paestum, e Vittorio Sangiorgio, imprenditore florovivaistico dell’azienda “Modestina” di Pagani e delegato nazionale di Giovani Impresa Coldiretti, sono volati in Svezia in compagnia dell’inviato di Striscia, Jimmy Ghione (nella foto), per portare ai parlamentari scandinavi la propria esperienza di imprenditori che hanno sposato la filosofia Coldiretti della filiera tutta italiana. L’idea è nata dopo il servizio di alcuni giorni fa proposto da Striscia, che ha scovato proprio in Svezia la fabbrica che vende kit per la preparazione di vino con le polveri e che promette, in pochi giorni, di ottenere i vini italiani più prestigiosi. “Siamo a Stoccolma per riaffermare lo scandalo della contraffazione agroalimentare – spiega Vittorio Sangiorgio - a danno delle produzioni tipiche italiane, non ultimo il vino, minacciato dal moltiplicarsi dei cosiddetti ‘wine-kit’. In Svezia è stata scoperta una fabbrica che produce e distribuisce in tutta Europa, e del tutto indisturbata, oltre 140mila wine-kit all'anno, dai quali si ottengono 4,2 milioni di bottiglie. Il tutto, a discapito delle produzioni di qualità italiane per le quali vengono addirittura taroccate le etichette”. Di qui, la decisione di volare a Stoccolma con Jimmy Ghione e testimoniare l’impegno di Coldiretti e di tanti imprenditori salernitani che difendono, a denti stretti, la qualità e la tipicità delle produzioni: “Il problema non riguarda purtroppo solo il vino – racconta Sangiorgio – ma anche olio, salumi e formaggi che mezzo mondo ci copia e che costano posti di lavoro e miliardi di euro al comparto agricolo italiano”. “Dai dati Coldiretti – fa eco il direttore provinciale, Salvatore Loffreda - il fatturato del falso Made in Italy nell’agroalimentare ha superato i 60 miliardi di euro. Oltre alle perdite economiche ed occupazionali, si somma il danno provocato all’immagine dei prodotti nostrani, soprattutto nei mercati emergenti, dove spesso il falso è più diffuso del vero e condiziona negativamente le aspettative dei consumatori. La presenza a Stoccolma di tre imprenditori salernitani dimostra come la provincia di Salerno sia in grado di esprimere realtà di eccellenza nella produzione agroalimentare a tutela del made in Italy e della filiera tutta italiana”.



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