AVELLINO. Contrastare ogni forma di illegalità, in special modo quella più subdola che si cela dietro l’anonimato del web e che ogni giorno escogita nuove e fantasiose tecniche di adescamento, è tra gli obiettivi primari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino.
In tale contesto, i Carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano hanno condotto due articolate attività investigative che hanno portato alla identificazione ed al conseguente deferimento in stato di libertà di due truffatori seriali: un 30enne catanese ed un 26enne della provincia di Salerno.
I due sono ritenuti responsabili di altrettante truffe consumate ai danni di vittime residenti in provincia di Avellino; due episodi distinti ma accomunate dall’utilizzo distorto e fraudolento dello strumento informatico.
La prima indagine è stata condotta dai militari dell’Aliquota Operativa di Mirabella Eclano e da quelli della Stazione di Frigento, che sono riusciti a risalire all’identità di un pregiudicato dell’hinterland salernitano che, attraverso la fittizia pubblicazione di un annuncio di vendita, ha convinto un giovane di Frigento ad effettuare un pagamento (in contrassegno) del valore di diverse centinaia di euro, senza mai ricevere gli utensili ordinati. La truffa era stata architettata nei minimi dettagli: un annuncio accattivante attraverso il quale si proponeva la vendita di alcuni strumenti da lavoro ad un prezzo conveniente, contatti ripetuti con la vittima e, infine, un articolato reticolo di sotto-conti sui quali il danaro (consegnato direttamente al corriere) è poi transitato, fino ad arrivare al truffatore. La traccia economica, per quanto flebile, è stata abilmente seguita dagli investigatori che, dopo alcune settimane, sono risaliti all’identità di un autentico truffatore seriale.
La Stazione di Montefalcione, invece, ha scoperto l’autore di una seconda truffa mediante la quale un 30enne siciliano, anch’esso già noto alle forze dell’ordine, dissimulando la propria identità, è riuscito ad accreditarsi quale agente assicurativo operante su piattaforma virtuale, convincendo un 50enne di Candida ad eseguire un bonifico di quasi 700 euro in cambio di una polizza (evidentemente contraffatta) vista dal querelante solo in foto e mai ricevuta.
Simili attività di indagine vengono svolte quotidianamente dalle donne e dagli uomini dell’Arma irpina, costantemente impegnati nella difesa delle persone più deboli e vulnerabili.
L’anonimato offerto dalla rete internet appare a molti un’occasione troppo ghiotta, eppure l’utilizzo del web non è garanzia di impunità. Le competenze investigative sviluppate, anche nel campo informatico, dai militari dell’Arma dei Carabinieri rappresentano il grimaldello che sta permettendo di scoprire un numero sempre più crescente di crimini informatici, a volte anche molto gravi; e sempre più truffatori vengono chiamati a rispondere davanti alla giustizia dei reati commessi.
Il Comando Provinciale dei Carabinieri Avellino ricorda di prestare massima attenzione nella conservazione dei dati personali così come dei propri strumenti di pagamento, e di non rivelare a nessuno le credenziali o i codici di accesso. Altrettanta cautela va usata quando ci si approccia al mondo dell’e-commerce, diffidando da affari troppo vantaggiosi o da acquirenti interessati a concludere in breve tempo. Spesso è proprio “la confusione” lo strumento attraverso il quale i truffatori riescono a fare breccia nelle difese delle ignare vittime.
Nel dubbio, è sempre opportuno chiedere consiglio al “112” o al Comando Arma più vicino.