Cultura
IL CONFRONTO
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Tortorella al centro del monachesimo italo-greco: due giorni di studi e riti nella chiesa della “Sacra"
Comunicato Stampa
04 giugno 2025 16:34
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TORTORELLA. Due giornate di confronto culturale, ricerca storica e spiritualità condivisa hanno ridato voce alla memoria di Tortorella, piccolo borgo del basso Cilento, che ha riacceso i riflettori sulla presenza dei monaci italo-greci nell’entroterra meridionale. Un appuntamento che non ha solo chiuso simbolicamente un percorso di valorizzazione del monumento simbolo del paese – la chiesa di Santa Maria Annunciata, detta “La Sacra” – ma ha aperto nuove prospettive di studio, tutela e narrazione identitaria per il territorio.

Un evento pubblico che si inserisce nell’ambito delle attività del progetto “Tortorella, un borgo su misura”, promosso dal Comune di Tortorella e finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU nell’ambito del PNRR – M1C3 Cultura 4.0, Intervento 2.1 “Attrattività dei Borghi storici”. L’evento si è articolato in due giornate di incontri e visite guidate, animate da studiosi, archeologi, funzionari ministeriali, religiosi e specialisti del mondo accademico. La mattina del 31 maggio si è aperta con una visita nel centro storico di Tortorella, guidata dall’ingegnere e storico Gianluca Berardi. Gli studiosi si sono poi riuniti per la tavola rotonda, durante la quale sono state condivise fonti, ipotesi di ricerca e prospettive future sulla valorizzazione del patrimonio italo-greco nel territorio di Tortorella.

Il convegno centrale, intitolato “Alle radici della storia: sulle tracce dei monaci italo-greci a Tortorella. Presenza, memoria, bellezza. Più voci a confronto”, ospitato nel Palazzo Marchesale, ha rappresentato il momento culminante del tavolo tecnico-scientifico attivato dal Comune di Tortorella in partenariato con la Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino. Come è stato sottolineato a più voci, “ciò che sembrava la conclusione di un percorso si è rivelato, in realtà, l’inizio di una nuova fase”.

Al centro delle riflessioni, la chiesa di Santa Maria Annunciata, conosciuta dai tortorellesi come La Sacra, che negli ultimi anni è stata oggetto di un attento intervento di restauro. Luogo di culto e accoglienza sin dall’età medievale, la chiesa è tornata a imporsi come fulcro spirituale e culturale grazie anche al recupero di un importante affresco absidale. Maria Rosaria Marchionibus, docente dell’Università Orientale di Napoli ed esperta di iconografia bizantina, ha proposto una lettura dell’opera pittorica dell’abside, datandola al XIV secolo, ma collegandola simbolicamente alla tradizione figurativa monastica greca. Si tratta forse di un’elaborazione postuma, ma ricca di richiami all’archetipo italo-greco: un’Ascensione con angeli, santi e un monaco, che evoca la continuità spirituale del luogo.

Uno degli aspetti più originali dell’incontro è stato l’uso di una grande mappa del territorio tortorellese, al centro della tavola rotonda scientifica. Sopra di essa, studiosi e funzionari hanno tracciato i possibili percorsi seguiti dai monaci italo-greci, in un esercizio collettivo di archeologia del paesaggio. Una visione strategica che guarda alla connessione con i cammini devozionali emergenti, come il Cammino di San Nilo, e alla creazione di itinerari culturali radicati nella storia del monachesimo basiliano.

Presenti al tavolo: il sindaco Nicola Tancredi, la soprintendente Raffaella Bonaudo, i funzionari SABAP Maria Tommasa Granese, Simona Di Gregorio, Alessandro Giordano, l’archeologo Pietro Toro, il docente Loris Cozzolino, l’architetto Franca Bello, l’associazione Gazania con Settimio Rienzo e Maria Pagano, il dirigente scolastico Corrado Limongi, il parroco di Tortorella Don Francesco Alpino, Padre Fantino del Nuovo Monastero di San Giovanni Theristis (Stilo) e il teologo Gennaro Zeno.

Un momento intenso è stata la celebrazione ortodossa officiata nel tardo pomeriggio del 1° giugno proprio davanti la Sacra. Un antico rito tornato a vivere, con la benedizione dell’olio, del vino e del grano – segni liturgici della terra, della provvidenza e della vita – celebrato in lingua greca, con il sostegno di brochure tradotte per i fedeli presenti. Suggestivo il gesto finale della condivisione del pane, spezzato e distribuito tra i presenti, con le mani sulle spalle del vicino. Un rito antico, che già i monaci basiliani officiavano nei secoli dell’alto medioevo.

Nel corso dell’evento, il sindaco Nicola Tancredi ha annunciato l’intenzione del Comune di istituire una borsa di studio dedicata alla ricerca sulla presenza monastica greca nel territorio tortorellese, rivolta a giovani studiosi e università. Un impegno concreto che segna l’avvio di un percorso di valorizzazione culturale scientificamente solido, ma capace anche di generare nuove narrazioni identitarie e sostenere il rilancio dei borghi storici attraverso il sapere. A completare il programma, la visita guidata alla chiesa di Santa Maria dei Martiri, appena fuori dalle mura di Tortorella, condotta dall’architetto e responsabile del progetto di valorizzazione Franca Bello: un piccolo scrigno d’arte che custodisce un prezioso affresco.



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