AGROPOLI. La rappresentazione teatrale andata in scena ha voluto portare alla luce, con sensibilità e profondità, i numerosi cliché e le situazioni che negli anni hanno reso il percorso di integrazione complesso e spesso doloroso. Attraverso il linguaggio del teatro, sono emerse difficoltà reali, incomprensioni culturali e fragilità che, soprattutto nella fase iniziale, hanno segnato l’incontro tra comunità diverse. Grazie all’impegno costante dell’associazione OCilento, e alla stretta collaborazione con il Comune di Agropoli, che ha attivato lo sportello di prima accoglienza, con la Questura di Salerno e con il Consolato di Napoli, molte di queste difficoltà sono state nel tempo attenuate. Oggi alcune situazioni possono essere raccontate anche con un sorriso, ma senza dimenticare la loro origine.

Dietro ogni storia ci sono donne, bambini e anziani, vittime di una condizione di disagio nata altrove, che li ha costretti ad abbandonare le proprie case, le proprie radici e la propria quotidianità. Un’integrazione che non è stata una scelta, ma una necessità, spesso vissuta come forzata. Proprio per questo, l’impegno associativo di OCilento assume un valore fondamentale: da un lato accompagnare queste persone in un percorso di integrazione all’interno di un territorio che non avevano scelto, dall’altro permettere loro di continuare a vivere le proprie tradizioni, mantenere viva la memoria delle proprie origini e non perdere la propria identità. Un’attenzione particolare è rivolta ai bambini, affinché possano crescere integrati, ma consapevoli della propria storia, delle proprie radici e del valore della diversità come ricchezza condivisa.

Olga Yegorova, presidente dell'associazione, ha commentato: "Come associazione crediamo nel vero scambio culturale, quello che nasce dal rispetto, dall’ascolto e dalla volontà di camminare insieme, senza dimenticare le proprie radici. Questo evento è un gesto di solidarietà, memoria e speranza".

Volontarie:

Oksana Bilomazur 

Lilya Kobel