Giudiziaria
NOTA DEL LEGALE DIFENSORE
NOTA DEL LEGALE DIFENSORE
Capaccio Paestum, sfiducia a Palumbo: "Accuse sconfessate da D'Angelo, denunceremo calunnie subite"
Comunicato Stampa
15 maggio 2024 08:30
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CAPACCIO PAESTUM. Riceviamo e pubblichiamo, integralmente, la seguente nota inviata, alla nostra redazione, dall’avv. Cecchino Cacciatore, legale difensore dell’imprenditore Roberto D’Angelo (nella foto), coinvolto nella nota vicenda giudiziaria inerente la sfiducia all’ex sindaco di Capaccio Paestum, Franco Palumbo, che ha visto di recente il proscioglimento di tutti gli indagati, da tutte le accuse, da parte della Procura della Repubblica di Salerno.

"Quale difensore di fiducia del sig. Roberto D’Angelo, mi corre l’obbligo di precisare - su espressa richiesta in tali sensi del mio assistito - che i fatti originariamente addebitati al predetto nel procedimento penale a suo carico e riguardanti presunti reati connessi all’attività amministrativa del Comune di Capaccio Paestum, oggetto di recente di un provvedimento di archiviazione, sono apparsi sin dall’abbrivio delle indagini infondati ed insussistenti. Peraltro, già il tribunale della libertà annullava immediatamente l’ordinanza impositiva degli arresti domiciliari; provvedimento confermato dalla Cassazione.

La corposa, insistente e strenua difesa del D’angelo, il quale sin da subito ha in plurime occasioni (con interrogatori, memorie difensive e produzione documentale) inteso chiarire gli addebiti contestandone in radice la sostanza, ha condotto la Procura della Repubblica a richiedere, in modo condivisibile, l’archiviazione.

È opportuno, al riguardo, notare come la gran parte delle motivazioni addotte dall’ufficio requirente a sostegno della stessa richiesta di archiviazione si fonda sulle deduzioni difensive del D’Angelo, il quale ha così sconfessato sia le fonti di accusa che le imputazioni medesime, introducendo letture alternative circa le ragioni per le quali era stata ordita, ai suoi danni, quella che il mio assistito non ha temuto di qualificare come una macchinazione calunniosa. Il D’Angelo attendeva con ansia, infatti, l’archiviazione della sua posizione per procedere, a sua volta, con una denuncia".



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