CAPACCIO PAESTUM. Non hanno perso tempo i tre componenti della Commissione d’indagine inviata, a Capaccio Paestum, dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Il viceprefetto Savina Macchiarella, il maggiore dei carabinieri Vincenzo Izzo ed il funzionario prefettizio in quiescenza Franca Maietta, sono piombati in questi giorni, in municipio, procedendo all’acquisizione di una vasta mole di atti e documenti. Top secret l’attività ed il modus operandi della Commissione nominata dal prefetto, Francesco Esposito, chiamata a verificare la sussistenza di infiltrazioni malavitose o forme di condizionamento o collusione in seno agli uffici comunali e tra gli amministratori.
Secondo le indiscrezioni raccolte da StileTV, pare che abbiano iniziato col prelevare fascicoli datati, segno tangibile che la Commissione andrà a fondo, ed a ritroso nel tempo, per capire se e quali dinamiche amministrative abbiano potuto subire, in questi anni, eventuali condizionamenti da parte di pregiudicati o soggetti attigui a consorterie criminali. Saranno spulciate anche le procedure di affidamento di importanti appalti per capire se sono state interessate ditte attinte da interdittive o in qualche modo riconducibili a soggetti attenzionati delle forze dell’ordine.
Sotto la lente d’ingrandimento della Commissione, infatti, confluiranno probabilmente anche numerose informative recenti e passate della DIA e della DDA di Salerno, al fine di indirizzare i controlli nelle direzioni opportune. Al setaccio potrebbero finire anche varianti urbanistiche, compravendite di terreni, aste fallimentari ed assunzioni. Insomma, tutto ciò che potrebbe essere ritenuto sospetto dagli esperti della Commissione, il cui compito è delicatissimo: valutare se esistono le condizioni, o meno, per sciogliere per infiltrazioni camorristiche il Consiglio comunale della Città dei Templi, che da poco ha eletto il nuovo sindaco Gaetano Paolino, il quale pubblicamente ha dichiarato la propria, piena disponibilità a collaborare affinché sia fatta definitivamente chiarezza su ombre e sospetti che minano la serenità della comunità locale arrecando notevoli pregiudizi anche sotto il punto di vista dell’immagine dell’ente.
L’accesso agli atti presso l’ente civico capaccese avrà la durata di tre mesi, prorogabili una sola volta per un ulteriore trimestre. A sollecitare il ministro dell’Interno sono state le interrogazioni dei parlamentari salernitani Antonio Iannone (Fdi) e Pino Bicchielli (Noi Moderati) dopo la nota indagine della DDA di Salerno sul presunto scambio elettorale politico-mafioso tra l’ex sindaco, Franco Alfieri, e l’imprenditore capaccese pregiudicato Roberto Squecco, il quale avrebbe pianificato anche un attentato dinamitardo ai danni del primo cittadino.