Cultura
16 GENNAIO
16 GENNAIO
Salerno, 'Il Movimento Empatico': volume accademico illustrato al Museo Archeologico Provinciale
Comunicato Stampa
10 gennaio 2024 13:42
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SALERNO. Si terrà il giorno 16 gennaio, alle ore 10.00, presso il Museo Archeologico Provinciale di Salerno, la presentazione del volume accademico The Empathic Movement, uscito in Inghilterra nel 2023 e in distribuzione a livello mondiale per conto della Cambridge Scholars Publishing. Il testo – di cui parleranno con il Poeta, Scrittore e Critico Letterario Menotti Lerro,  l’Architetto, Docente Universitario e Vice Direttore del Centro Contemporaneo delle Arti Attilio Dursi e il Professore Francesco D’Episcopo, Critico Letterario e Presidente del Centro Contemporaneo delle Arti, che nel volume ha dato anche un suo contributo – tratta temi e motivi del nuovo Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale della Contemporaneità: “La Scuola Empatica” (Empatismo), fondato da Menotti Lerro nel 2020 basando parte fondamentale delle teorie sul “Nuovo Manifesto sulle Arti” scritto dallo stesso Menotti Lerro e dal Professore e Artista visivo Antonello Pelliccia. 

Il Movimento nasce ufficialmente nel 2020 con la pubblicazione del testo La Scuola Empatica (Ladolfi editore) a cura di Lerro dove vengono inserite ulteriori concetti teorici e in cui confluiscono i primi 100 artisti, autori, docenti e persone di cultura. In questo nuovo volume internazionale viene, tra l’altro, messo in evidenza come il Movimento si è concretizzato quando noti artisti furono chiamati da Lerro al fine di riunire le singole espressioni artistiche in modo meno individualistico proponendo un’unione empatica di ampio respiro. Artisti che hanno poi iniziato a contribuire alla creazione di un nuovo polo culturale nel Sud Italia, dando ulteriore linfa vitale al Centro Contemporaneo delle Arti, che ha così rafforzato il “Paese della Poesia”, il “Paese degli Aforismi” e il “Premio Internazionale Cilento Poesia” (che erano già stati ideati e fondati in precedenza da Lerro), gettando in tal modo luce innovativa su un nuovo territorio in termini di cultura.

Il volume sostiene che l’Empatia sia un sentimento necessario e che, partendo dalle arti, deve coinvolgere tutte le sfere del sociale, suggerendo la “ribellione”, amorevole ma ferma, verso una società che si lascia facilmente andare alla deriva, in balia di sentimenti negativi difficilmente controllabili e vittima dell’eccessiva tecnica e tecnologia. Il decentramento culturale, proposto attraverso l’epicentro del movimento, raffigurato dalla Piramide Culturale del Cilento (25 i paesi aderenti disposti al suo interno non in modo gerarchico), dà inoltre voce alle “masse silenziose”, in particolare alle voci contadine di montagna, con una particolare enfasi sulle emozioni e i sentimenti intensi e genuini condivisi con gli altri attraverso le arti, rifiutando l'individualismo, l'esclusione sociale e l'eccessiva competizione e influenze tra gli artisti e richiamando i valori della classicità, della tradizione, della multidisciplinarità, rifiutando il concetto di “specializzazione” nell’ambito artistico.   

Il mito simbolico del movimento si chiama Unus: un semi-dio sconosciuto (disvelato a Lerro dal Dio Zeus attraverso un sogno) che rappresenta il primo Artista Totale (dato il suo parlare esclusivamente in versi, il camminare danzando, l’avere l’animo intriso di note musicali e un corpo statuario ornato da dipinti che mutavano ad ogni spuntare del sole) il quale fu ucciso, fatto a pezzi e gettato nel fiume Alento (fiume del Cilento) dai suoi fratelli invidiosi – istigati dalla loro madre Era, stanca e a sua volta gelosa dei continui tradimenti del marito Zeus – determinando così l'antica separazione delle arti, da allora desiderose di potersi riunire, così come oggi è simbolicamente avvenuto grazie all’unione tra artisti provenienti da tutti i campi dell’arte che si sono riabbracciati nel nome di un sentimento comune: l’Empatia! Ultima nota meravigliosa della giornata sarà la presentazione dell’Inno Ufficiale del Movimento Empatico composto dal M° Stefano Pantaleoni, docente presso il Conservatorio A. Boito di Parma. L’inno, dal titolo “Pensieri fermi”, Parte XI, è una rielaborazione elettronica di un brano tratto dall’Opera 48 di Gabriel Fauré.

Tra i Maestri Empatici ricordiamo: 

Menotti Lerro, Antonello Pelliccia, Olga Tokarczuk, Maria Rita Parsi, Dacia Maraini, Maria Teresa Chialant, Giacomo Rizzolatti, Enrico Testa, Giuseppe Gentile, Maurizio Cucchi, Diego de Silva, Milo De Angelis, Franco Mussida, Gabriella Sica, Umberto Curi, Mauro Afro Borella, Francesco D’Episcopo, Bernardo Lanzetti, Michele Pecora, Lino Vairetti, Giuliano Ladolfi, Giampiero Neri, Mario Santagostini, Valerio Magrelli, Giancarlo Pontiggia, Alberto Bertoni, Omar Galliani, Elena Pontiggia, Vivian Lamarque, Franco Loi, Raffaele Nigro, Ezio Guaitamacchi, Renato Galbusera, Victor Lucena, Elio Pecora, Lee Kichul, Gino Finizio, Roberto Carifi, Franco Arminio, Ottavio Rossani, Mario Pirovano, Attilio Dursi, Alessandro Quasimodo, Edoardo Boncinelli, Francesco Abbate, Stefano Pantaleoni, Massimo Bacigalupo, Tomaso Kemeny, Emilio Coco, Tiziano Rossi, Lidia Vianu, Marius Chelaru, Najwan Darwish, Alessandro Serpieri, Giorgio Bàrberi Squarotti, Remo Bodei, Gian Mario Villalta, Davide Rondoni, Ilian Rachov, Vincenzo Missanelli,  Santino Scarpa, Carmine Padula, Vincenzo Schettino, Maurizio de Giovanni e tanti altri (sono più di 200, ad oggi, i “Maestri Empatici” antologizzati).



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