CAPACCIO PAESTUM. Si è tenuto, questa mattina, il Riesame per Franco Alfieri, ristretto nel carcere di Fuorni dal 3 ottobre scorso nell’ambito dell'indagine su presunti appalti pilotati condotta dalla Procura di Salerno. Il sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno, ad oggi sospeso dalle sue funzioni, non ha preso parte all'udienza ed è stato rappresentato dai legali Agostino De Caro e Domenicantonio D’Alessandro che, a seguire, hanno assistito anche la sorella Elvira, ad oggi ai domiciliari.
Riesame oggi anche per Vittorio De Rosa e Alfonso D’Auria, titolare e procuratore speciale della Dervit, difesi dall’avv. Antonello Natale: ai domiciliari dal 3 ottobre scorso, entrambi sono ancora in attesa della decisione del gip in merito alla richiesta di revoca della misura cautelare già presentata all’esito degli interrogatori di garanzia del 9 ottobre.
Tribunale della libertà che, in settimana, dovrà esprimersi anche sulla posizione di Andrea Campanile, ex capo staff di Alfieri, la cui udienza si è tenuta il 24 ottobre scorso alla presenza dell’indagato e del procuratore Giuseppe Borrelli.
L’ing. Carmine Greco, infine, tramite il proprio legale Enrico Tedesco, ha concordato il proprio interrogatorio di garanzia al termine del Riesame per gli altri coinvolti, dopo averne chiesto lo slittamento per comprovati motivi di salute.
LE CONTESTAZIONI DEGLI INDAGATI - Nel chiedere la revoca delle misure cautelari per i propri assistiti, i legali hanno obiettato sulla competenza territoriale della Procura di Salerno, sostenendo che il presunto atto corruttivo alla base dell’intero impianto probatorio, ovvero i bonifici della Dervit in favore della Alfieri Impianti, si sono concretizzati a Torchiara, dove ha sede legale la Alfieri Impianti, ricadente sotto la giurisdizione del Tribunale di Vallo della Lucania. In tal caso, l'ordinanza sarebbe nulla, gli atti passerebbero alla Procura cilentana e il Riesame potrebbe liberare tutti gli indagati. Il pool difensivo hha rigettato anche tutte le accuse, spiegando il tenore di molte intercettazioni asserendo che non sussistono condizioni d'inquinamento probatorio o di reiterazione dei reati ipotizzati alla base dei provvedimenti cautelari.
In caso di rigetto da parte del Riesame, gli avvocati degli indagati hanno preannunciato ricorso in Cassazione, cui potrà ricorrere, ovviamente, anche la Procura di Salerno in caso di accoglimento delle istanze della difesa.
SEGUONO AGGIORNAMENTI
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