Giudiziaria
IN PRIMO GRADO
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Scafati, Aliberti e sua moglie non sono camorristi: sindaco e familiari assolti con formula piena
Redazione
14 novembre 2024 08:59
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SCAFATI. Pasquale Aliberti, sua moglie Monica Paolino e suo fratello Nello Aliberti non sono camorristi. Dopo 10 lunghi anni di udienze, sono stati tutti assolti con formula piena in primo grado, perché il fatto non sussiste, il sindaco di Scafati ed i suoi familiari, nell’ambito del noto processo ‘Sarastra’. Stessa sentenza di assoluzione anche per l’ex componente di staff Giovanni Cozzolino, Roberto Barchiesi, Ciro Petrucci e Andrea Ridosso. L’infamante accusa, ipotizzata dall’Antimafia di Salerno che aveva chiesto complessivamente 38 anni di reclusione per gli indagati, era di associazione camorristica e scambio elettorale politico-mafioso in occasione delle Comunali del 2013 e delle Regionali del 2015.

Al centro dell’indagine i presunti rapporti della famiglia Aliberti con esponenti del locale clan Loreto-Ridosso: in aula hanno sfilato collaboratori di giustizia e politici. Sbugiardato il pentito Massimo Fattorusso, principale teste dell’accusa: le confidenze fatte al pm inquirente sono state tutte contestate dal collegio difensivo degli imputati, in quanto frutto di racconti “per sentito dire” raccolti da Fattorusso da altri affiliati ma non vissute in prima persona. Ora si attenderanno le motivazioni della sentenza, dopodiché la DDA di Salerno potrà decidere se ricorrere, o meno, in Appello.

LE LACRIME E IL PENSIERO AI FIGLI – Alla lettura della sentenza da parte dei giudici della prima Sezione penale del Tribunale di Nocera Inferiore, Aliberti si è sciolto in lacrime, insieme ai familiari, accusando anche un lieve malore: “Sono felice ma non finisce quì, la Procura potrebbe fare Appello quindi aspettiamo, ma andrò fino in fondo per restituire dignità a me stesso, alla mia famiglia e alla mia città”. Così la moglie Monica Paolino, all’epoca dei fatti consigliere regionale di Forza Italia: “I nostri figli erano piccoli, sono diventati adulti prima del tempo per colpa di tutto questo”. Ad esprimere solidarietà alla famiglia Aliberti è stato anche Fulvio Martusciello, europarlamentare e coordinatore regionale di FI: "Ora comincia il secondo tempo della loro vita. Abbiamo sempre creduto nella sua innocenza e sono orgoglioso di averlo candidato, nonostante i tentativi di fascisti e comunisti di persuadermi. Da oggi, i giustizialisti della provincia di Salerno sono più deboli, il garantismo diventa bussola".



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