Sport
Serie D, riflessioni sulla classifica in occasione della sosta
Marco Rizzo
09 febbraio 2013 14:52
Eye
  1920

Da Natale ad oggi, si è giocato un mini-campionato del girone I della serie D. Da una sosta, quella per le festività natalizie ad un’altra, che ogni anno la massima categoria dilettantistica dedica per dare spazio alla rappresentativa impegnata nel tradizionale Torneo di Viareggio. Dal 6 gennaio al 3 febbraio, in cinque partite, la classifica non ha subìto tanti scossoni anche se di cose particolari ne sono successe, verificando l’andamento delle diciotto compagini. Per esempio, fossimo a settembre, guiderebbero la classifica, con tredici punti l’attuale capolista Acr Messina di Gaetano Catalano e il Savoia di Salvatore Amura, uniche imbattute del 2013, con i torresi che hanno preso a volare, mentre i peloritani hanno confermato tutta la loro forza. Dietro, come vuole l’attuale classifica, c’è il Cosenza di Gianluca Gagliardi a 12 punti. Poi abbiamo assistito alla risalita del Città di Messina di Pasquale Rando, che si è rilanciata con dieci punti su quindici totalizzati. Iniziano le sorprese, perché a raggiungere la doppia cifra è stata anche il Noto di Giancarlo Betta, ancora terz’ultima, come a brillare sono state anche due pericolanti in zona play-out, come il Palazzolo Acreide di Orazio Pidatella e la Pro Cavese passata nel frattempo nelle mani di Francesco Chietti. Hanno tenuto la media il Licata di Pippo Romano e il Sambiase di Renato Mancini che hanno conquistato sette punti. In linea di galleggiamento c’è l’Agropoli di Franco Dellisanti, mentre la Vibonese di Antonio Soda, il Ragusa di Giuseppe Anastasi ed il Paternò di Pippo Strano hanno proseguito nel loro ritmo da metà classifica, con quattro punti messi in cascina. Se l’Acireale di Sasà Marra è riuscita a portar via anch’essa quattro punti ma non a evitare l’attuale discesa al penultimo posto che significa retrocessione diretta in Eccellenza, a far rumore sono stati i crolli, in termini di punti di formazioni attualmente in lotta per i play-off. Il Comprensorio Montalto, appena riaffidato a Franco Giugno, ha fatto solo cinque punti. Peggio hanno fatto il Ribera di Totò Brucculeri e soprattutto la Gelbison di Alessandro Erra, con soli quattro punti su quindici conquistati. Il fanalino di coda di questa mini-classifica è ovviamente la Nissa, che continua ormai a perdere da nove giornate.  

BATTIPAGLIESE, DOPO LA SOSTA SFIDA AD UN’ALTRA BLASONATA DEL GIRONE H: TRASFERTA A TARANTO

La Battipagliese si ferma per la sosta ma già progetta il rilancio che passa però per una trasferta molto insidiosa, quella di Taranto. Un’altra blasonata e nobile decaduta sulla strada dei bianconeri di Emilio Longo, rimasti certamente scottati dall’1-5 subìto domenica scorsa al “Pastena”, quando il Foggia di Pasquale Padalino è riuscito a rifilare un pokerissimo inatteso alle zebrette, scavalcate in classifica al sesto posto e alla seconda sconfitta di fila. Da martedì si comincerà a pensare al viaggio all’ “Erasmo Iacovone”, uno degli stadi più belli d’Italia dove i ragazzi di Longo saranno chiamati al riscatto e al desiderio di togliersi lo sfizio di fermare un Taranto in leggera risalita in graduatoria. Intanto, è tempo di piccoli, primi bilanci. Tutti positivi, perché da Natale ad oggi la Battipagliese è riuscita a mantenere un comportamento equilibrato, nonostante le tre sconfitte accumulate. Oltre al blitz a Battipaglia del Foggia, gli insuccessi arrivati contro le due squadre che comandano il girone H della serie D. Prima l’Ischia di Salvatore Campilongo, con tanto di polemiche per l’arbitraggio, riuscì a superare per 2-0 i bianconeri al “Mazzella”, poi il Gladiator di Luigi Squillante, con lo stesso risultato, ebbe la meglio sulle zebrette nel derby di Santa Maria Capua Vetere, confermandosi l’unica formazione imbattuta in Italia. Per il resto, sono giunti sei punti pesanti nell’economia della classifica della Battipagliese, proiettata verso il raggiungimento della salvezza, quelli raggiunti al “Pastena” contro Francavilla e Trani.



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