CAVA DE' TIRRENI. “A Cava de’ Tirreni incapacità politica di guidare la macchina amministrativa”. Così Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega, sul buco da quasi 3 milioni nel bilancio del Comune metelliano nell’ambito di una vicenda controversa. Sull’ammanco è stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Nocera Inferiore riguardante gestione del Consorzio Farmaceutico Intercomunale e presunta corruzione in un concorso indetto dal Comune, che ha portato alla sospensione del dirigente Francesco Sorrentino.
“Secondo quanto ricostruito dalle indagini i soldi, con almeno cento mandati di pagamento non giustificati, sarebbero finiti nelle casse di società private e dello stesso Consorzio attraverso Sorrentino. Di un bonifico di 90mila euro legato a un ruolo del Consorzio avrebbe beneficiato persino un dirigente comunale”, spiega Tommasetti.
Sorrentino, già direttore del Cfi, “è da sempre vicino all’ex presidente della Provincia di Salerno ed ex sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri – aggiunge il consigliere regionale – Alfieri è stato a lungo anima e mente del Cfi, presiedendo anche l’assemblea dei sindaci. Va aggiunto che Sorrentino ha funzioni dirigenziali anche a Capaccio Paestum e fu coinvolto insieme all’ex sindaco di Eboli, Massimo Cariello, in una inchiesta su gestione e assunzioni al Consorzio. Nel processo fu sentito come testimone della difesa Franco Alfieri che, secondo gli atti dell’epoca, sostenne la regolarità del comportamento di entrambi”.
Il Comune di Cava de’ Tirreni ha avviato un’indagine interna mentre il sindaco Servalli ha annunciato il recupero di 541mila euro di spese disposte erroneamente verso altri Enti. Ma Tommasetti non ci sta: “Non è politicamente sostenibile la narrativa secondo cui l’amministrazione sia solo parte lesa. Un ammanco che ormai sfiora i 3 milioni di euro certifica che il sindaco non controlla adeguatamente da tempo ciò che succede nel cuore dell’Ente e risulta delegittimato. Il dubbio è che sia diventato vittima o agnello sacrificale di una politica clientelare radicata in provincia. La magistratura farà il suo corso ma la situazione desta imbarazzo e la statura politica di Servalli ne esce irrimediabilmente macchiata. Inoltre, a mio parere, fa una figura pessima nello sventolare ai quattro venti il recupero di una parte delle somme: cosa faceva piuttosto mentre quei soldi venivano fatti scomparire? Come ha fatto a non accorgersene?”.
Infine l’appello: “Dopo 10 anni di amministrazione di sinistra a Cava de’ Tirreni serve un vero cambiamento. La seconda città della provincia per numero di abitanti non può essere lasciata in balia dell’inadeguatezza amministrativa”.
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